Archivio / Teatro

Mrs. Fairytale
Non si torna indietro dalla felicità

Archivio / Teatro

Mrs. Fairytale
Non si torna indietro dalla felicità

Mrs. FAIRYTALE torna con la Favola della verità.

Filippo Timi è attore dotato di una verve attoriale sicura, che gioca con tutte le sfumature del suo repertorio, incantando e strappando un continuo brusio di risate alla platea che si lascia trascinare complice nel gioco surreale e graffiante di un attore, che mette in scena uno degli spettacoli più conturbanti e divergenti della stagione.
Gianfranco Falcone - mentinfuga

Mrs. Fairytale, il comico assoluto e l’eros

Mrs. Fairytale oscilla di continuo tra due tonalità emotive: l’entusiasmo che esige la gioia come un risarcimento – come la preda di una caccia celeste – e la tristezza improvvisa e veggente che apre abissi nella quotidianità.
Un tentato suicidio e l’esilarante corsa di una mandria di bufali drogati di Coca-cola; l’uomo invisibile e una matrona – una specie di archetipo felliniano – che dispensa dal seno gigantesco un latte che guarisce; lo sfoggio istrionico e il dramma delle vite mancate. L’alternanza delle scene procede secondo una vera e propria enatiodromia, secondo cioè una furibonda corsa da un estremo all’altro: la comicità surreale che trabocca di desiderio precipita verso un’infelicità che per un istante sembra irrimediabile. E viceversa: l’angoscia che mozza il fiato si trasforma nell’acuto di una canzonetta che, ostentando felicità, finisce col procurarla.
Attraverso questo movimento vertiginoso, lo spettacolo tende a ciò che Charles Baudelaire definisce «comico assoluto».
Mrs Fairytale non fa insomma che mettere in scena, con una comicità che è puro istinto del paradosso, i paradisi mancati di cui abbiamo memoria perché, come recita il sottotitolo, «non si torna indietro dalla felicità».

– Lorenzo Chiuchiù