sonetti di William Shakespeare
suite di Johann Sebastian Bach
voce Charlotte Rampling
direttore e violoncello Sonia Wieder-Atherton
luci Jean Kalman
video Quentin Balpe
progetto sonoro Alain Français
creazione della colonna sonora Sonia Wieder-Atherton e Alain Français
traduzione italiana dei sonetti Alessandro Serpieri
accessori Manon Iside
direzione di scena e luci Héloïse Evano
con la voce di Giovanna Marini
produzione Centre International de Créations Théâtrales / Théâtre des Bouffes du Nord
coproduzione Cercle des Partenaires
con la collaborazione di Regione Lombardia / Assessorato Autonomia e Cultura Regione Lombardia
Progetto speciale 50esimo del Teatro Franco Parenti con il contributo di
L’attrice britannica Charlotte Rampling e la violoncellista Sonia Wieder-Atherton al Parenti in uno spettacolo che unisce i versi eterni di William Shakespeare e le suite di Bach, perfette ed essenziali.
PROGRAMMA
Sonetti di Shakespeare
Sonetti n° 17/19/16/24/55/18/136/144/10/5/73/116/29
Musiche
Bach:
Suite N. 1 BWV 1007 Prélude
Suite N. 4 BWV 1010 Courante et Sarabande
Suite N. 5 BWV 1011 Allemande, Bourrées et Sarabande
Suite N. 6 BWV 1012 Prélude
Monteverdi:
A voce sola (arrangiamento Sonia Wieder-Atherton)
Hor Ch’el Ciel Et la Terra (arrangiamento Sonia Wieder-Atherton)
Lotti:
In una siepe ombrosa (estratto)
Wieder-Atherton:
Chant de là-bas
Charlotte Rampling, pluripremiata attrice inglese di fama internazionale, ha collaborato con alcuni tra i più importanti registi del cinema contemporaneo come Richard Lester, Woody Allen, Patrice Chéreau, Claude Lelouch, François Ozon, Wim Wenders.
Nella sua lunga e prestigiosa carriera, l’Italia e in particolare Milano, hanno rivestito un ruolo molto rilevante. Basterebbe citare due film: La caduta degli dei (1969) e Il portiere di notte (1974). Oltre a Luchino Visconti, che le imprime il segno dell’attrice di rango, e Liliana Cavani, che la lega a un film che è da subito un classico (facendo di lei addirittura un’icona la cui potenza permane tutt’oggi).
Altri registi italiani come Sergio Mingozzi, Giuseppe Patroni Griffi e Giuliano Montaldo, Gianni Amelio dimostrano infatti attenzione nei confronti di questa nuova idea di femminile, che trova incarnazione nella giovane attrice. Spia di un nuovo gusto cosmopolita, dotata di una sensibilità speciale, attratta da inquietudini che vengono captate da certo nostro cinema.
Charlotte Rampling propone qualcosa di diverso: c’è nell’utilizzo di questa attrice inglese la spia di altro. L’esplorazione permette di illuminare il suo specifico e i motivi che ne hanno fatto il segno di una corrispondenza (estetica, quindi emotiva e sociale) con la cultura del nostro Paese tra anni Sessanta e Settanta.
Da ricordare per il suo rapporto con Milano la partecipazione a Yuppie du, film culto del 1975 e prima regia di Adriano Celentano prodotto dalla milanese CLAN. Nel film, ambientato tra Milano e Venezia interpreta Silvia, la moglie del protagonista (lo stesso Celentano). Sempre in riferimento al suo rapporto con la città lombarda interpreta nel 1975 il ruolo della tormentata protagonista del noir Una orchidea rosso sangue di Patrice Chéreau, girato tra la Svizzera e Milano.
Nel 2013 è la madre della protagonista in Tutto parla di te, film diretto dalla regista meneghina Alina Marazzi e prodotto dalla società milanese MIR.
Non è stata quindi casuale la sua scelta di presentare a Milano presso il cinema Colosseo nel 2018 l’anteprima nazionale del film Hannah diretto dal regista italiano Andrea Pallaoro e presentato alla 74 esima Mostra del cinema di Venezia, dove è stata premiata con la Coppa Volpi come migliore attrice protagonista.
Tra gli altri premi che le sono stati conferiti durante la sua carriera l’Orso d’Oro alla carriera al Festival di Berlino nel 2019 e l’Orso d’argento come migliore attrice protagonista sempre a Berlino nel 2015 per il film 45 anni.
Diva del cinema internazionale, diretta dai registi più acclamati, tra cui Sidney Lumet, Luchino Visconti, Giuliano Montaldo, star al fianco di Paul Newman, Robert Mitchum e Sean Connery, Charlotte Rampling non ha mai smesso di sorprendere, ricercare, sperimentare.
La carismatica attrice britannica, eclettica e coraggiosa, da sempre capace di incarnare ruoli complessi e di spessore, giunge sulle scene del Teatro per offrire il suo prestigioso omaggio a due voci eterne della Poesia della Musica.
Sonia Wieder-Atherton, violoncellista di levatura internazionale, ha sempre cercato di fare della musica un linguaggio aperto al mondo. È questa ricerca che l’ha condotta nel tempo da un repertorio all’altro, di scoperta in scoperta. In un’esplorazione permanente.
Nata a San Francisco da madre rumena e padre americano, è cresciuta a New York e si è formata tra Parigi e Mosca. Della sua esperienza internazionale conserva, oltre ad un insegnamento di eccellenza, un particolare rapporto con il Tempo, le storie e gli uomini. Attraverso un percorso musicale e umano di una ricchezza unica, abbraccia un progetto che del Tempo e dell’eternità del bello umano fa il suo perno.
Quando William Shakespeare metteva penna su carta, si sa, cantava l’umana realtà come nessuno prima e dopo di lui. Nella sua Opera di oltre 150 sonetti, il Bardo contempla in maniera memorabile e proverbiale il Tempo, l’Amore, la Bellezza, la caducità, la mortalità e l’Amicizia. Riscoprire i suoi versi è un dovere dello spirito.
Johann Sebastian Bach, dopo secoli parla ancora all’umanità tutta. Nelle parole di Ramin Bahrami, Bach è “L’Aristotele e il Platone della musica occidentale, orientale, russa, africana… È atemporale e ageografico, andava bene trecento anni fa, va bene oggi, andrà bene fra mille anni !”