Archivio / Teatro

Uomo solo in fila

I pensieri di Pasquale

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Uomo solo in fila

I pensieri di Pasquale

In un posto che non si sa bene cosa sia e dove sia, c’è un uomo in coda, una coda invisibile, che non si sa perché e quando è cominciata, né quando finirà: forse mai. Gli uomini in fila dovranno pagare per qualche colpa commessa; una rata saltata, una multa dimenticata, una bolletta tardata, comunque un debito di cui dovranno rendere conto a qualcuno. Mentre attende in fila, Pasquale ripercorre la sua vita; pensa agli errori fatti, alle sue scelte, anche ideologiche. Pensa ai sogni franati, alle occasioni perdute, alle gioie e ai dolori.

Pasquale pensa il molto del niente, all'assurdità dell'esistenziale il pensiero corre, con la lievità di un sospiro, dall'Infinito di Leopardi recitato con accento barese, alla sceneggiata napoletana, alla riflessione pungente su povertà e ricchezza, al gioco di parole. Micheli, bravissimo, porge un cabaret di disparate leccornie che vanno a creare un insieme servito con brillante maestria e vivace ironia.
Magda Poli – Corriere della Sera
Micheli con un piroetta ilare e tragica testimonia il piccolo orrore del quotidiano che ci sovrasta. Pilotando da maestro i suoi ricordi come fossero continui leit motives di quella giostra che è la vita.
Enrico Groppali – Il Giornale