Archivio / Corsi e Laboratori

Workshop con Angelo Campolo

Dal quotidiano alla scena

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Workshop con Angelo Campolo

Dal quotidiano alla scena

Cosa faremo al workshop che terrò al Teatro Franco Parenti l’11 e il 12 dicembre?

Credo che raccontare gli altri, le persone a cui teniamo, a prescindere dai legami sentimentali o familiari, sia l’occasione per fare un grande regalo. Non solo ai diretti interessati, ma anche a noi stessi perché ci prendiamo una bella vacanza dallo stare concentrati sulla parola IO, come sempre più spesso ci viene chiesto di fare dai social, al lavoro o nello studio.

“Il mio spazio”, “il mio percorso”, “il mio essere…”

Sto girando l’Italia con uno spettacolo, Stay hungry, che nasce proprio da questo spostamento. Avevo creato un lavoro di ricerca, molto sperimentale, molto intellettuale, in cui però avevo completamente perso per strada le esperienze fatte con tante persone nel mio percorso di formatore, che è quello che amo fare. Allora ho deciso di ricominciare daccapo, di riscrive lo spettacolo da zero, e questo mi ha permesso di trovare una strada più sincera, di segnare un percorso che apre ad una possibilità diversa di stare in scena come persona, prima che come attore.

Per questo il workshop che condurrò è aperto a tutti, non solo ad attori, ma anche a studenti, insegnanti, formatori, persone che si occupano di tutt’altro nella vita, ma che per due giorni vogliono condividere, osservare, allenarsi, mettersi in discussione attraverso il gioco del teatro.

La prima parte del lavoro sarà incentrata sul corpo, la voce, la relazione. La seconda sulle storie che nascono da un incontro speciale della tua vita. Persone a cui devi tanto, anche se loro non lo sanno. Persone a cui forse dovrai ancora di più dopo questi due giorni trascorsi insieme.

Vi aspetto!


Raccontare sé stessi attraverso gli altri
Se è vero, come scrive ironicamente Paul Auster, che “le storie capitano solo a chi le sa raccontare”, dobbiamo anche ammettere che la narrazione implica sempre e comunque una necessaria rielaborazione personale verso una dimensione intersoggettiva che va oltre le singole entità “io” e “tu”: un terreno che di fatto non appartiene a nessuno, all’interno del quale giocano forze molto potenti.

Migliorare il proprio sguardo su gli altri
A partire da questa premessa gli incontri del laboratorio saranno strutturati in due parti. La prima incentrata sul training fisico e vocale, utile a potenziare la nostra capacità di comunicare dentro e fuori la scena attraverso esercizi mirati su movimento, respirazione e tempo/ritmo. La seconda riguarderà le tecniche e il percorso di storytelling a partire dall’incontro (vero o verosimile) con una persona che ci ha spinti verso un cambiamento, una crescita, anche impercettibile rispetto al nostro modo di vedere le cose. Nel corso del laboratorio i partecipanti saranno guidati verso l’elaborazione di un testo scenico attraverso un percorso mirato alla riscoperta delle proprie capacità di osservazione e narrazione.

Riflettere (e far riflettere) sulla propria disposizione ad esplorare punti di vista diversi
L’incontro con questo “altro”, spesso ci sorprende, affascina, ci disturba o ci disorienta, ma in fin dei conti dipende da noi. Dal nostro modo di accostarci a lui, dal nostro sguardo, dalla nostra curiosità e soprattutto dal nostro rifiuto di cedere all’indifferenza o ai preconcetti. Nel corso del laboratorio ciascun partecipante produrrà un proprio elaborato in forma scritta o scenica.

IL PROGRAMMA
– Training fisico / vocale
– Esperienze di lavoro a confronto tra i partecipanti
– Esercizi di scrittura
– La struttura di una narrazione scenica efficace

ANGELO CAMPOLO
Si forma come attore nel 2005 alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Luca Ronconi e negli anni perfeziona la sua preparazione con workshop diretti da Emma Dante, Antonio Latella, Valerio Binasco e con maestri della scena europea come Lev Dodin e Anatoly Vassilev. Finalista al Premio Ubu nel 2016 come “miglior attore italiano under 35”, è vincitore del premio “Scintille” alla 35ª edizione del festival teatrale di Asti con una personale riscrittura di Otello di Shakespeare, di cui è interprete e regista. Ha inoltre vinto nel 2016 il premio della stampa al concorso “Giovani Realtà del teatro 2016″ dell’Accademia Nazionale “Nico Pepe” di Udine e nel 2018 il premio “Sillumina – Nuove Opere” indetto da SIAE e MIBACT. Nel 2019 con “Stay Hungry – Indagine di un affamato”, testo autobiografico sull’esperienza di formatore nei centri di accoglienza, vince la prima edizione del Nolo Fringe Festival di Milano. Con lo stesso spettacolo, nel 2020 vince il premio In-Box – Rete di sostegno del teatro emergente italiano.