testo e regia Lorenzo Ponte
con Tobia Dal Corso Polzot, Paola Galassi e Luca Oldani
scena Davide Signorini
costumi Giulia Rossena
luci Emanuele Agliati
suono Gaetano Pappalardo e Simone Sigurani
assistente regia Filippo Capobianco
voce giornale radio Pietro Adami
con la supervisione artistica di Giuliana Musso
produzione Teatro Franco Parenti
con il sostegno di PRAXIS – Olinda/TeatroLaCucina – Vincitore bando Animali Teatrali Fantastici 2021
ZONA K nell’ambito del progetto IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia; Fondazione Claudia Lombardi per il teatro; fio.PSD.
Un giovane e ambizioso laureando, una giornalista trentenne che si rifugia nel volontariato e uno strambo profeta che maledice la follia che domina la città. Tre personaggi per raccontare il fallimento sociale.
A partire da un’indagine condotta tra il 2019 e il 2022 sulle persone senza dimora a Milano, il giovane autore e regista Lorenzo Ponte prova a riflettere sul nostro rapporto con la marginalità e su quali valori si fondi il nostro vivere comune.
INCONTRO
Diritto alla città. Diritto alla fragilità
introduce Lorenzo Ponte regista dello spettacolo
modera Sergio Tramma Professore dell’Università degli Studi Milano Bicocca – Dipartimento di Scienze Umane per l’educazione “Riccardo Massa”
intervengono Miriam Pasqui e Alessia Cattaneo (Centro Sammartini del Comune di Milano)
Alessandro Pezzoni (Caritas Ambrosiana e F.I.O. PSD)
Graziano Senzolo (psicologo, psicoterapeuta e psicoanalista)
Davide Pisu (Ronda della Carità e della Solidarietà Milano OdV)
Lorenzo Marasco (Cooperativa Comunità Progetto)
incontro promosso dal Teatro Franco Parenti, Associazione Praxis, Cooperativa Comunità Progetto
in occasione dello spettacolo Buoni a nulla
Un momento di confronto tra il pubblico, gli attori e alcuni professionisti che si occupano di grave marginalità adulta a Milano.
PRAXIS è un collettivo artistico che si distingue per la commistione delle arti performative con la disciplina antropologica e metodi di ricerca sociale; si occupa dal 2019 di progetti artistici partecipativi che coinvolgono la cittadinanza – con particolare attenzione a chi vive ai margini della città – e della creazione di spettacoli dalla drammaturgia originale, basati su ricerche ed esperienze svolte sul campo. PRAXIS crede nello sviluppo di una comunità umana capace di convivere e di prendersi cura l’uno dell’altra; come suggerisce il nome del collettivo, trasformiamo concetti e desideri in azione, soprattutto attraverso la pratica artistica.