Archivio / Teatro

Cuòre. Sostantivo maschile

Archivio / Teatro

Cuòre. Sostantivo maschile

Uno spettacolo autobiografico originale, intenso e a tratti comico sul Teatro, la morte e la vita.

Le due grandi interpreti si raccontano senza veli e inganni. Generano un vortice senza pudori, un ruvido percorso che parte con forza dirompen­te dal teatro e le sue ipocrisie e, toccando e mettendo a nudo intimità, delusioni e sogni, descrive quel pezzetto di mondo nel quale ci muoviamo tutti, sospesi tra cuore e rabbia, tra vita e illusione.

Alvia Reale, nota per la sua intensità drammatica, qui ci lascia scoprire la sua vena sarcastica. Daniela Giovanetti si diverte in scena accanto a lei e con ritmo esprime una sorta di candore surreale. Sul palco cose forti… dette con leggerezza.

Così la stampa

Alvia Reale, nota per la sua intensità drammatica, si lascia qui scoprire attrice comica con una gran vena sarcastica. Daniela Giovanetti si diverte in scena accanto a lei e con ritmo esprime una sorta di candore surreale. Sul palco cose forti… dette con leggerezza.
Marcantonio Lucidi


Una rara occasione per osservare il teatro «da dentro», incarnato nell’umanità di chi il teatro lo fa, e lo vive come propria vita. Con il fascino (e anche il rischio) di poter leggere, e vivere (talvolta scambiandone le categorie) l’una e l’altro. Parte dalla vita, anzi proprio dall’autobiografia, Cuòre: sostantivo maschile, il corposo «duetto» di due attrici che si sono raccontate in tutta sincerità davanti a una drammaturga, Angela Di Maso, che ne ha poi tratto una partitura unitaria… un percorso complicato, ora raccontato con lucidità e passione, e anche molta ironia e leggerezza.
Gianfranco Capitta – Il Manifesto


Alvia Reale è un’interprete brava, nota per la sua intensità drammatica, che qui si lascia scoprire attrice comica con una gran vena sarcastica; Daniela Giovanetti si diverte a stare in scena assieme a lei, ha ritmo, esprime una sorta di candore surreale, l’effetto comico è determinato da un suo modo leggero di dire cose forti.
Marcantonio Lucidi


Molto brave le due interpreti… Delle attrici, ha colpito particolarmente la maestria nell’orchestrare la ritmica nelle battute, interpretate con un eloquio rotondo, ben temperato. Il tutto in un tempo serrato, così raggiungendo un buon equilibrio fra lentezza e rapidità. Caratteristiche che, insieme sommate, fanno di questa pièce lo spettacolo simbolo della società prevista da Debord.
Pierluigi Pietricola – Sipario


Verità dolorose, percorsi di vita che finalmente si specchiano raccontandosi senza veli e inganni. Le capacità interpretative delle due esperte attrici danno vita ad un vortice senza pudori, un ruvido percorso che dal teatro (e le sue ipocrisie) parte con forza dirompente toccando e mettendo a nudo le più profonde intimità… Drammaturgia, regia ed interpretazioni, fanno di Cuòre – sostantivo maschile uno spettacolo originale, intenso e ricco di umanità dolente.
Paolo Leone – Corriere dello spettacolo


Uno spettacolo che è una piccola rivincita. Le due donne (prima che attrici sono donne) si sono lasciate attraversare dalla vita, vissuta a pieno, ne hanno colto le conseguenze, non sono fuggite alle proprie responsabilità e a noi si sono donate… È una scarica di adrenalina alla quale non hanno voluto rinunciare, non hanno voluto nascondere niente.
Tommaso Chimenti – Recensito