In occasione della pubblicazione del suo nuovo romanzo
Dietro la porta chiusa. Storia di Thöby (ed. La nave di Teseo),
l’autrice Colette Shammah dialoga con lo psicoanalista Matteo Bonazzi
modera Elisabetta Bucciarelli
interpretazioni sul testo di Marina Rocco e Francesco Brandi
Racconta in parallelo due vicende che si snodano attraverso dei flashback temporali: una è l’intreccio di due vite femminili, dei loro dubbi, dolori, gioie; dell’amore sensuale e di quello coniugale, della maternità, voluta, capitata, subita; della crescita, come madri di figli ormai grandi. È la storia di Greta e di Vittoria, amiche diverse tra di loro, ma profondamente legate da un filo che nemmeno la morte, quella misteriosa e fulminea di Greta, riesce a rompere.
L’altra vicenda ruota intorno alla storia di Thöby, giovane uomo cupo e diffidente, animo solitario con gli occhi buoni. Un ragazzo che ha abbandonato la casa della madre Greta, recidendo con lei ogni rapporto. Il suo è un rifugiarsi nell’anima, dove i demoni lo tengono prigioniero. La sua unica compagnia sono delle voci, presenze assordanti che gli impediscono di fiorire e gioire, come sua madre invece vorrebbe. Quale sia il motivo, segreto anche a Greta, di questo turbamento, lo scopriremo alla fine della storia, quando Thöby, dovendo ripercorrere il cammino del rapporto con la madre – abbandonata ma in cuor suo amatissima – troverà il coraggio di rivelarlo, al lettore e non solo.
Come il primo romanzo In compagnia della tua assenza, anche quest’opera di Colette Shammah si apre sulla perdita di una madre, figura femminile immensa, quotidiana e preziosa: da questa morte nasce una storia che svela i segreti, le insicurezze, le potenzialità di tutti i suoi protagonisti. È come un sasso gettato nell’acqua: le sue ripercussioni sono infinite e incontrastabili.