Archivio / Incontri e Libri

Donna, vita, libertà:
al fianco del popolo iraniano

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Donna, vita, libertà:
al fianco del popolo iraniano

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L’uccisione di Mahsa Amini ha innescato la rivolta delle donne iraniane contro la più oscurantista delle teocrazie. È la prima volta nella Storia dell’umanità che un movimento nazionale per i diritti si genera dalle donne. Donne di ogni età, etnia, provenienza e fede che si tolgono il velo dell’oppressione per reclamare i diritti di un popolo intero, erede di una delle più antiche civiltà.

I giovani iraniani sono con loro, i contadini e i negozianti dei bazaar sono con loro, gli avvocati e gli ingegneri sono con loro, i soldati che disertano sono con loro. Il potere cieco e violento degli ayatollah trema per il coraggio indomabile di queste donne. È compito di ognuno di noi, di ogni individuo che ama la libertà, essere al loro fianco.

Per questo vi diamo appuntamento al Teatro Parenti di Milano, domenica 11 Dicembre alle h 20.30 per essere al loro fianco. Per le donne, la vita e la libertà.

Maurizio Molinari

PROGRAMMA

h 18.45 – Sala Grande
PROIEZIONE DEL FILM
CLIMBING  IRAN
Storia dell’iraniana Nasim e delle sue difficoltà in patria per aprirsi una strada come free climber.
A fine proiezione interverrà la regista Francesca Borghetti.

h 20.30 Sala Grande

Saluti del sindaco della città di Milano Giuseppe Sala

Introducono
Andrée Ruth Shammah
Maurizio Molinari
Christian Rocca

Intervengono
Kayhan Abbasian
Mariano Giustino
Antonio Scurati
Stefano Boeri
Claudio Longhi
Concita De Gregorio
Massimo Recalcati
Gruppo musicale Bowland
Ornella Vanoni
Francesco Cataluccio
Contributo video di Azar Nafisi
Shirin Neshat

Stella Pende presenta l’intervista alla madre di Nika Shakarami, ragazza uccisa dal regime iraniano. 

Appello di Asghar Farhadi letto da Luca Guadagnino

Poesia popolare iraniana letta da Laura Marinoni

Coro Op.64_Solocanto con la partecipazione di giovani iraniani

Calligrafie in presa diretta di Jean Blanchaert

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E dalle h 19.00 – Foyer
bistrot aperto per cena buffet con menu persiano
Offerta libera a partire da 10€

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ADESIONI E PRESENZE

Base
BookCity
Casa della Memoria (AIVITER, Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell’eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato – ANED Milano, Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti – ANPI, Associazione Nazionale Partigiani Italiani – Associazione Piazza Fontana 12 dicembre – Istituto nazionale Ferruccio Parri)
Casa dello Spirito e delle Arti
Casa Testori

Classica
Gariwo, la foresta dei Giusti
– Francesco M. Cataluccio
Fondazione di Comunità Milano
Fondazione Feltrinelli
Hdemia
Iperborea
Kasa dei Libri
Mare Culturale Urbano – Andrea Capaldi
Milano Città Stato
MGF Associazione di promozione sociale
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci – Laura Ronzon, Direttore collezioni
PianoCity
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
– Claudio Longhi, Direttore
Priorità alla Scuola
Triennale Milano – Stefano Boeri, Presidente
Università Bocconi
Università Cattolica del Sacro Cuore
Università degli Studi di Milano – Antonella Baldi, Prorettrice delegata all’Internazionalizzazione
Università degli Studi di Milano Bicocca
Università IULM
Vidas
– Ferruccio de Bortoli, Presidente
Vita

Si ringrazia
Assicurazioni Generali

 

Non è possibile rimanere in silenzio di fronte alla costante violazione dei diritti umani fondamentali, primi fra tutti il diritto alla vita e alla libertà, da parte della teocrazia iraniana. L’assassinio di giovani donne mirabilmente coraggiose è l’espressione più vergognosa, brutale e violenta di un regime dispotico, liberticida e oscurantista che reprime ogni tipo di dissenso e libera espressione, ogni forma di pluralismo etnico e culturale a cominciare dalla minoranza curda e opprime un intero popolo di antica civiltà e di grande umanità. La ribellione delle donne e degli uomini dell’Iran va sostenuta con ogni mezzo dai cittadini di tutti  i paesi del mondo e il regime iraniano va isolato e contrastato dai governi del mondo, in primis dal nostro governo, al di là di calcoli economici e convenienze politiche, per favorire la liberazione del popolo iraniano.
Casa della Memoria Alberto Martinelli, Presidente


La solidarietà, che è il filo rosso del nostro agire quotidiano, non ha confini; manifestiamo la nostra vicinanza alle donne e agli uomini che lottano per la propria  libertà contro ogni forma di sopraffazione.
Fondazione di Comunità Milano


Non è forse odio quello della polizia morale di Khamenei che picchia e uccide le donne iraniane che vogliono vivere, amare e baciare liberamente in pubblico, senza la costrizione del velo che le relega ad essere sottomesse ad un potere maschile e religioso? È un odio spesso subdolo, che si manifesta come necessità ed eroismo. Ed è un odio non molto diverso da quello che si manifesta in luoghi più vicini a noi. Perché gli odiatori si presentano ovunque come paladini di un nuovo ordine ripulire la società dal fastidio delle “scorie”, che altro non sono che la ricchezza della pluralità umana.
Dobbiamo abituarci a osservare ogni vicenda in cui si scontrano persecuzione e solidarietà – fino al terribile male estremo che è sempre immanente in ogni epoca – come parte di una condizione umana comune a tutti. La terapia contro l’odio nasce sempre da un desiderio di condivisione di un comune destino. Come Fondazione Gariwo – raccontando le storie dei Giusti, anche iraniani – vogliamo affermare che i crimini di massa non riguardano solo i popoli che li subiscono, ma tutta l’umanità. Lo aveva inteso molto bene il giurista ebreo polacco Raphael Lemkin, che all’indomani della Seconda guerra mondiale ha coniato un termine importante, genocidio. Lemkin aveva capito che chi faceva del male agli altri, faceva del male a se stesso come uomo. Bisognava che tutti si rendessero conto che se in un’orchestra veniva a mancare uno strumento era tutta la musica a perdere delle note.
C’è un elemento che rende ancora più particolare quanto accade oggi a Teheran: ogni giorno ci sono giornaliste, studentesse, attiviste, donne, ragazze e giovanissime che arrivano a rischiare la vita per denunciare le violenze, rivendicare uguaglianza e rispetto, chiedere libertà e democrazia. Se le osserviamo attentamente, possiamo notare che la loro battaglia si è allargata dalla condizione di genere alla difesa di ogni essere umano, assumendo un valore simbolico universale. È un movimento che reclama la vita, o meglio, come dice lo slogan “Donna, vita, libertà.”
Fondazione Gariwo, la foresta dei Giusti


Un paese attento alle donne è un paese attento a tutti.
Paola Dubini, Vicepresidente

Da anni coltiviamo amicizia con gli amici iraniani. Siamo vicini, in particolare, alle amiche iraniane per uno scenario di libertà sociale e di dignità personale.
Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci 


Priorità alla Scuola sostiene le proteste di studentesse, studenti e docenti in Iran, nella convinzione che il diritto a un’ istruzione libera e laica sia il fondamento per l’autodeterminazione di ogni popolo.
Priorità alla Scuola


Il coraggio delle donne e di tutto il popolo iraniano è per il mondo intero non solo un esempio da ammirare ma una luce di speranza.
Università Cattolica del Sacro Cuore


Dall’uccisione in carcere di Mahsa (Jhina) Amini lo scorso 16 settembre, l’Università Statale di Milano ha sostenuto e continua a sostenere le proteste pacifiche di migliaia di iraniane e iraniani scesi in piazza per protestare, con lo slogan “Donna, Vita, Libertà”, contro le continue violazioni ai danni delle donne e del popolo iraniano tutto. La Statale è da sempre dalla parte del rispetto e della tutela dei diritti umani e lo fa sia formando a una cultura della legalità e parità dei diritti sia partecipando attivamente a reti internazionali come Scholar at Risk.
Università degli Studi di Milano


Donna, vita, libertà. Sono tre parole bellissime quelle gridate anche dagli uomini, al fianco delle loro donne senza velo, nell’Iran di Mahsa Amini.
Donna, il cuore della pace, la pace è parola al femminile, parola di chi sa ricucire, curare, dialogare. Di chi sa che pace non è stare in pace, ma moversi sempre per pacificare.
Vita, senza articoli e aggettivi, per indicare il grumo primo dell’essere, quello più sacro, il più essenziale, quello da preservare, da adorare.
Libertà, un bene di cui noi non percepiamo più il valore dandolo come un dato scontato. Libertà per scegliere, per costruire, per opporsi, per abbracciarsi, per tagliarsi i capelli. Le ragazze dell’Iran ci ricordano come libertà sia un dono da non sprecare.
Vita – Riccardo Bonacina

Lettering calligrafico ad opera dell’artista Luca Barcellona, gentilmente concesso da English Corner

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