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Il misantropo

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Il misantropo

Per la 50esima stagione era inevitabile rendere omaggio a uno dei più grandi uomini di teatro di tutti i tempi, che una parte così importante ha avuto nella storia del nostro Teatro. È stato Franco Parenti che mi ha insegnato ad amarlo, ed è a Cesare Garboli che va oggi la mia gratitudine per avermi fatto capire, con i suoi studi, quanto Moliere fosse nostro contemporaneo.

Così, dopo aver fatto rinascere ‘Il malato immaginario’ con Gioele Dix e Anna Della Rosa, altri suoi testi mi stavano aspettando. Alla ricerca di un terreno d’incontro per lavorare con Luca Micheletti, ecco che è stato proprio lui a propormi di affrontare insieme Il misantropo, che in scena con Franco (nel ruolo di Alceste), e Raffaella Azim (nel ruolo di Celimene) è stato un cavallo di battaglia di molte nostre stagioni.

Dunque eccoci oggi ad annunciare un Misantropo che intende proseguire quella ricerca su Molière, nell’intenzione non di portare lui verso di noi, ma nella disperata volontà di avvicinare noi a lui, con un’edizione certamente fresca ma il più rispettosa possibile del suo testo e delle sue intenzioni ancora così vive.

Andrée Ruth Shammah