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Incontro con Aimara Garlaschelli

Alfabeto della posterità

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Incontro con Aimara Garlaschelli

Alfabeto della posterità

Il libro di Aimara Garlaschelli, con largo anticipo, introduce il problema della generazione dei testi da parte dell'intelligenza artificiale nel linguaggio umano.

Nel 1960 Primo Levi aveva immaginato Il Versificatore, oggi c’è una app (Verse by Verse) che compone versi su richiesta. Nel 1967, Italo Calvino in Cibernetica e fantasmi profetizzava che presto i computer avrebbero scritto romanzi da soli, e il noioso Autore avrebbe lasciato la scena al Lettore, finalmente libero al centro dell’opera.

Chat GPT-3 (una chatbot di intelligenza artificiale basato su GPT-3.5 e GPT- 4) sembra realizzare questa provocazione tanto efficacemente che è stata quasi subito bloccata dal Garante della privacy italiano.

Ma il linguaggio può essere ridotto ad un algoritmo, o l’algoritmo elevato a linguaggio? Alfabeto della posterità è, forse, “surrealismo poetico-tecnologico”, perché immaginario poetico e intelligenza artificiale si confondono. Il libro racconta di una lettera che appare in sogno, ma al risveglio è perduta. L’intelligenza artificiale opera nel testo e conduce Autore e Lettore nel regno onirico per dare significato alla lettera dimenticata, facendo agire il già scritto. Ciò che resta sono frammenti di futuro.

Aimara Garlaschelli è nel comitato fondatore di ALF (al femminile premi cinematografici, premi e azioni per favorire la parità di genere nel cinema, audiovisivo e spettacolo). Dal 2014 al 2017 ha curato, insieme a Gaia Guarducci, Bevo Vivere incontri di poesia e vino per studiare le diverse modalità di esecuzione, interpretazione, messa in scena della poesia come corpo-voce del poeta.  Ha pubblicato la raccolta Figure di silenzio (Lietocolle 2016); per ETS ha tradotto e curato il volume: T. S. Eliot, La terra desolata (2018) e la drammaturgia in versi Il rito delle ore (2019); per Einaudi il poemetto Nel nome della madre (2022) e per Scalpendi Alfabeto della posterità, o la decostruzione della fine (2023).