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Incontro con Amitav Ghosh e Antonio Moresco

La maledizione della noce moscata e Il sogno del cammino

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Incontro con Amitav Ghosh e Antonio Moresco

La maledizione della noce moscata e Il sogno del cammino

Siamo tutti profondamente debitori nei confronti di questa mente brillante, penna vendicatrice, grande anima. Non perdetevi questo libro.

Naomi Klein

Disuguaglianza, mercati globali, commercio dei carburanti fossili, crisi migratorie: l’autore ci obbliga a uscire dalla nostra comfort zone mentale per guardare a questi temi in modo nuovo.

La storia della noce moscata, un tempo preziosissima e quasi introvabile se non in una manciata di minuscole isole perse tra l’Oceano Indiano e il Pacifico, è una storia di conquista e sfruttamento, dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sull’ambiente naturale, che diventa, nelle pagine di un grande scrittore impegnato nei temi ambientali come Amitav Ghosh, metafora della potenza devastatrice del colonialismo occidentale e delle sue irreversibili conseguenze che arrivano fino ai giorni nostri.

Perché nel vero e proprio genocidio perpetrato dagli olandesi all’inizio del Seicento ai danni della popolazione indigena delle isole Banda, come in tante situazioni analoghe, è andata distrutta anche la preziosa tradizione autoctona della comunione armoniosa con la natura. Se oggi il nostro futuro come specie è in pericolo, dobbiamo ricercarne le cause a partire dalla scoperta del Nuovo Mondo e dall’apertura delle rotte commerciali attraverso l’Oceano Indiano.

Antonio Moresco, nel suo lavoro, ha riflettuto a lungo su come ai giorni nostri si sia rotto, spesso in modo irreparabile, l’equilibrio tra l’uomo e la natura, e sull’urgenza di ristabilirlo. Nelle pagine del suo ultimo libro l’autore ci presenta come il cammino, oltre ad essere un modo per confrontarci con gli altri e con i problemi del nostro tempo, possa essere un gesto per farci guardare il mondo con una prospettiva diversa e più autentica, attraverso un ritrovato contatto con l’ambiente naturale.

Amitav Ghosh è nato a Calcutta nel 1956, ha studiato a Oxford e attualmente vive tra la sua città natale e New York. Considerato «uno dei più grandi scrittori indiani» (la Repubblica), per Neri Pozza ha pubblicato: Il paese delle maree (2005), Circostanze incendiarie (2006), Il Palazzo degli specchi (2007), Mare di papaveri (2008), Il cromosoma Calcutta (2008), Lo schiavo del manoscritto (2009), Le linee d’ombra (2010), Il fiume dell’oppio(2011), Diluvio di fuoco (2015), La grande cecità (2017), L’isola dei fucili (2019) e Jungle nama (2021).

Antonio Moresco è nato a Mantova nel 1947. Tra i numerosi libri pubblicati ricordiamo la monumentale opera in tre volumi intitolata Giochi dell’eternità (Gli esordi, Canti del caos, Gli increati), La lucina, Lettere a nessuno, Fiaba d’amore e Gli incendiati. Tra i suoi ultimi libri: Il grido (2018) e Canto di D’Arco (2019), entrambi pubblicati da SEM. È attivo anche come animatore culturale: nel novembre del 2001, con Dario Voltolini, ha organizzato un incontro-confronto tra scrittori e intellettuali dal titolo Scrivere sul fronte occidentale. Per Aboca edizioni ha pubblicato Canto degli alberi (2020).