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Lezione di Lisa Ferlazzo Natoli / lacasadargilla

Anatomia di un suicidio fra letteratura e cinema

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Lezione di Lisa Ferlazzo Natoli / lacasadargilla

Anatomia di un suicidio fra letteratura e cinema

Lisa Ferlazzo Natoli – regista dello spettacolo Anatomia di un suicidio in scena al Piccolo Teatro dal 23 Febbraio al 19 Marzo – analizza il testo di Alice Birch, fornendo una chiave di accesso al racconto e alla messa in scena.

La drammaturgia Anatomia di un suicidio incanta per i suoi temi, i personaggi e la grande sinfonia del tempo e delle anime che ha saputo disegnare.

La lezione spettacolo vuole essere lente e mappa per esplorare e aprire – come fossero scatole cinesi – tutti quei materiali letterari e visivi che hanno, più o meno consapevolmente, ispirato il testo della Birch, scegliendo di concentrare l’analisi sui due elementi “acqua” e “casa” e soprattutto sulla costruzione temporale e le linee di racconto con cui l’autrice sviluppa magistralmente la vicenda e le relazioni delle tre protagoniste, madre, figlia e nipote.

L'acqua, la casa e altri ritornanti

Sono andata fin sul fondo,
 non è molto profondo
ho visto qualche pesce,

grandi, piccoli, trasparenti, rigati, marroni.
Ho fatto un tuffo.
 E ho nuotato a farfalla.


LINEE TEMPORALI

Carol, Anna, Bonnie. Madre, figlia e nipote. Tre generazioni di donne si parlano e si cercano attraverso il tempo, le loro parole riecheggiano in una grande casa in cui si tramandano intenzioni, auspici, domande. Il testo Anatomia di un suicidio, come una partitura musicale, segue un doppio andamento: diacronico, muovendosi lungo i tre assi temporali della vita delle protagoniste; e simultaneo, le tre storie accadono in contemporanea, come in un grande affresco sociale e familiare. Così, con affascinante sincronia narrativa, quando una linea del racconto è attiva le altre due ne sono il contrappunto, il frutto o la matrice. Una perfetta costruzione temporale lega le tre protagoniste, il loro resistere o soccombere a una pulsione di morte che sussulta nelle loro vite e nei loro amori, e che si svela come una conturbante eredità familiare e storica tutta al femminile.

LA MESSA IN SCENA

L’impianto scenico prevede, anche visivamente, un costante fluire, scorrere, scivolare via degli elementi, delle immagini, delle luci, della vita, del tempo. Le parole dei personaggi, si inseguono con un ritmo ipnotico. Come le creste delle onde che si accavallano l’una sull’altra, il tempo fluisce avanti e indietro e lascia detriti, la casa si scrosta, i vestiti si scoloriscono, l’intonaco sbiadisce. Restano parole ostinate, ritornelli o segnali come fossero delle ancore di salvataggio: palloncini, alberi da frutto, pastelli a cera.

FOCUS: l’acqua e la casa

Se l’acqua è allora l’elemento materico che definisce il testo – come dichiara la stessa Alice Birch – la casa è il luogo unico in cui tutto accade, contenitore di tracce mnemoniche e del passare del tempo, membrana che si stratifica e si scrosta, da cui traspaiono i ricordi e il mondo fuori.

I personaggi ‘galleggiano’ in acque profonde e scintillanti, ciascuno a suo modo. Dalla casa entrano ed escono, qui respira il tempo – la memoria – e si insinuano i paesaggi – la serra, il frutteto, l’universo tutto visto come “dalla capocchia di uno spillo”.

L’acqua e la casa sono così i due ‘utensili’ che vorremmo consegnare al pubblico, due cannocchiali per orientarne lo sguardo o arricchirne la visione. Una lente d’ingrandimento e una mappa da tenere in tasca per affinare la percezione (non la comprensione) di questo formidabile testo e al tempo regolare l’inclinazione della visione. La lezione indaga anche come questi due temi hanno fatto incontrare e dialogare, a loro insaputa, attraverso il tempo Virginia Woolf, Anne Sexton, Sylvia Plath, Paul Ricoeur, Marguerite Duras, fino al cinema di Lars von Trier e Bill Viola.

– Lisa Ferlazzo Natoli

lacasadargilla riunisce intorno a Lisa Ferlazzo Natoli – autrice e regista –, Alessandro Ferroni – regista e disegnatore del suono –, Alice Palazzi – attrice e coordinatrice dei progetti – e Maddalena Parise – ricercatrice e artista visiva –, un gruppo mobile di attori, musicisti, drammaturghi, artisti visivi. Ensemble allargato che lavora assieme su spettacoli, installazioni, progetti speciali e curatele, lacasadargilla innesta i propri lavori su scritture originali, riscritture letterarie e testi di drammaturgia contemporanea. I progetti si costruiscono riflettendo intorno al tempo, alle mitografie e alle eredità linguistiche, psichiche e familiari che ci legano al passato e a un futuro che possiamo solo intravedere. Alla base della ricerca più recente c’è il tema ampio dell’estinzione di tutti quei sistemi delicati e complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi. When the Rain Stops Falling (2019) vince tre premi Ubu – tra cui miglior regia, e il premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Nel 2021 debutta L’amore del cuore, ricevendo un ampio consenso di critica e una nomination al premio Ubu. Sempre nel 2021, in collaborazione con Marta Cuscunà e Marco D’Agostin, lacasadargilla realizza il progetto curatoriale Ogni volta unica la fine del mondo per la stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa. Sempre al Piccolo, nel marzo 2022, ha allestito Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, di Miranda Rose Hall, mentre nell’autunno 2022 debutta a Vie Festival, Il Ministero della Solitudine, testo originale per 5 attori, una produzione Emillia Romagna Teatro / ERT Teatro Nazionale in coproduzione con teatro di Roma_Teatro Nazionale e Teatro Metastasio. Nel febbraio 2023 lacasadargilla debutta per il Piccolo Teatro con la nuova creazione Anatomia di un suicidio di Alice Birch.

Lisa Ferlazzo Natoli, autrice, attrice e regista. Fra le numerose regie e scritture originali si selezionano: La casa d’argillaIl libro delle domandeFoto di gruppo in un interno, l’opera lirica La bella dormente nel boscoAscesa e rovina della città di Mahagonny da Brecht, Jakob von Gunten da Walser, L’amore del Cuore di Caryl Churchill. Cura la direzione artistica di diversi progetti fra cui Wake up! Bagliori della primavera araba e IF/Invasioni (dal) Futuro. Dirige il radiodramma The Testament of This Day di Edward Bond e sempre di Bond, Lear. È co-autrice e interprete di Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme. Nel 2019 vince il premio UBU alla regia per When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell, prodotto da ERT. Nel 2022 firma la co-regia con Alessandro Ferroni de Il ministero della solitudine.