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Boston Marriage

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Boston Marriage

Tre irresistibili interpreti, ovvero Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria capitanate da una strepitosa e sempre sorprendente Maria Paiato, inesauribile creatrice di personaggi femminili ad alta intensità.

Gianfranco Capitta, Il manifesto

Giorgio Sangati porta in scena lo scoppiettante testo di David Mamet, una delle voci più rappresentative della scena americana, premio Pulitzer più volte nominato agli Oscar. Un piccolo capolavoro teatrale dove il non-detto, l’allusione, il paradosso la fanno da protagonisti.

In Boston Marriage – termine che nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo indicava una convivenza tra donne economicamente indipendenti dagli uomini – va in scena l’incontro tra due dame, un tempo molto legate. Dopo la separazione, Anna ha trovato un uomo ricco che la mantiene e, protetta da lui, vorrebbe riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire è tornata per altri motivi e la riconquista si rivelerà più complicata del previsto.

Con il ritmo di un’esilarante farsa e colpi di scena rocamboleschi, lo spettacolo si spinge oltre la riflessione sull’omosessualità per raccontare le nostre più inconfessabili fantasie, come se la finzione fosse l’unica via percorribile per dire la verità all’altro, ma soprattutto a sé stessi.

Un pantagruelico contenitore di vanità e di crudele cinismo, un trionfale congegno di ipocrite falsità, un autoironico scoppiettare di chiacchiere ammantate di enfasi neoromantica che, nella felice traduzione di Masolino D’Amico, riempiono un salotto vittoriano di fine Ottocento, lasciando un sublime abisso di vuoto.

– Guido Valdini, la Repubblica

 

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