Archivio / Incontri e Libri

Incontro con Giada Biaggi

Comunismo a Times Square

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Incontro con Giada Biaggi

Comunismo a Times Square

Una meditazione glam sul collasso dell’Occidente in grado di rompere il #MeToo dall’interno.

“Non può esistere un sinonimo della rivoluzione nel momento in cui sta accadendo. È questo a rendercela irresistibile: la violenza estrema della sua solitudine.”

New York, 2010. I tre protagonisti Agata, Walther e John sono il ritratto lirico, a tratti tragicomico, di una generazione di artisti in crisi di fronte alla decadenza del capitalismo, sempre più in bilico tra crisi finanziarie, emergenza climatica e cambiamento del rapporto tra i generi.

Questo romanzo visionario e insieme realista, che combina le atmosfere di una serie tv e lo spessore del romanzo filosofico, delinea in maniera inedita e sovversiva gli ultimi anni in cui l’Occidente è stato in grado di immaginarsi un futuro concreto, prima di essere risucchiato dalla virtualità dei social.

Giada Biaggi (1991) è una stand-up comedian e scrittrice italiana. Laureata in filosofia, ha esordito nel 2022 con Il bikini di Sylvia Plath (Nottetempo). Dice di lei Walter Siti che “l’autrice appartiene alla filiera Gadda e Arbasino”, ma nessun maschio bianco al di fuori di lui l’ha ancora letta per confermarlo. In Italia sta cercando di portare un tipo di autorialità in grado di fondere l’alto e il basso in pieno stile anglosassone: immaginatevi i Monty Python che incontrano Houellebecq dopo aver visto tutte le puntate di Girls e aver svaligiato un sexy-shop. Le cose che odia di più sono i fantasmini color carne nelle décolleté in ecopelle e l’aggettivo irriverente associato alla letteratura femminile. Il suo motto è “l’emancipazione femminile sarà a un buon punto quando le donne smetteranno di diventare un argomento”. La sua opinione non richiesta sul femminismo italiano: “È un mix tra una puntata di Amore Criminale e un reel di ClioMakeUp.”