di e con Stefano Massini
musiche dal vivo e sound design Saverio Zacchei
un progetto voluto da Repubblica per il centenario della nascita di Eugenio Scalfari
Sullo sfondo di un’Italia in trasformazione prende forma l’avventura di Repubblica, in un susseguirsi incalzante di pensieri, racconti, testimonianze sul ruolo del giornalismo, sulla politica, sul costume. E ancora, su tutto, il primo piano di Eugenio nei suoi rapporti col potere, la capacità imprenditoriale, le battaglie, la forza della scrittura e quella delle idee.
Un affascinante viaggio nella nostra storia, attraverso la voce e gli scritti – potenti, profetici, ironici o amarissimi – di un grande intellettuale che ha fondato una nuova stagione del giornalismo e della cultura.
Lo spettacolo, articolato in quindici quadri narrativi, si apre proprio con la fondazione del giornale: è il 14 Gennaio 1976 e Scalfari ha intorno a sé sessantacinque giovani cronisti appassionati e corsari come il giornale che ha appena creato. Un giornale subito travolto dalla burrasca della Storia: nel 1978, infatti, Aldo Moro, leader democristiano viene rapito dalle Brigate rosse.
Scalfari è un grande uomo del giornalismo e della cultura italiana. Attraverso le sue parole era possibile fare quello che di solito in Italia è così difficile fare: riannodare la memoria. Cercando di trovare una visione. Come girare un album di fotografie che ci racconti chi siamo stati e inevitabilmente chi siamo. […] Una grande moviola scandita dalle parole, spesso illuminanti, profondamente anticipatrici, di un futuro che Scalfari non conosceva, ma che poi si è avverato come lui temeva. O sosteneva di potersi aspettare. È stato bello mettere insieme una drammaturgia nata da centinaia di editoriali (1040), li ho ricuciti insieme in un testo che prova a raccontare Scalfari, la sua lettura dei fatti, una lente di ingrandimento sull’Italia. Come osservare l’Italia al microscopio e guardarne il tessuto.
– Stefano Massini