Un concerto di musica, corpo e parola capace di evocare la potenza visiva e sonora di cui il testo di Ovidio è ancora oggi sorprendentemente portatore.

Andrea Baracco, non nuovo alla riproposizione dei classici in chiave contemporanea, restituisce con questo spettacolo la modernità de Le Metamorfosi, un’opera di incredibile vitalità, grandiosa rappresentazione del carattere instabile, precario e illusorio della realtà.

Una ricerca performativa che coinvolge la giovane e talentuosa Nina Pons – già in scena al Parenti nel ruolo di Lucia ne I Promessi sposi alla prova di Andrée Shammah – e i Munedaiko, un ensemble di danzatori e musicisti specializzati nell’uso emozionante e pirotecnico del “Taiko”, il tamburo sacro giapponese.

Uno spettacolo per restituire alla modernità un classico senza tempo e trasportare lo spettatore in luoghi di transizione e visionarietà.

così Italo Calvino nelle Lezioni Americane (1985)

Le Metamorfosi è il poema della rapidità: tutto deve succedersi a ritmo serrato, imporsi all’immaginazione, ogni immagine deve sovrapporsi a un’altra immagine, acquistare evidenza, dileguare.

Aiutati da Calvino, si potrebbe dire che Le Metamorfosi di Ovidio sono una immensa riflessione sulla non compattezza del mondo, che si manifesta attraverso le forme che si trasformano continuamente l’una nell’altra, producendo costantemente qualcosa di inaspettato e unico: l’umano.