© Luca Del Pia
Cartellone / Teatro

Note a margine

© Luca Del Pia
Archivio / Teatro

Note a margine

© Luca Del Pia
© Luca Del Pia
© Luca Del Pia

In scena una bara aperta, alcuni paramenti e qualche visitatore. Così la cerimonia funebre diviene un’ultima tragica commedia della vita.

Nei rituali la morte deve sembrare un riposo, il defunto ancora presente, il dolore unanime e la cerimonia aderente alle ultime o presunte volontà. Ma queste premesse s’infrangono sempre contro le diverse verità dei congiunti, gli imprevisti, l’impaccio e i differenti modi di affrontare un lutto.

C’è chi beve una birra col morto, chi risponde al telefono, chi piange disperato, chi non riesce proprio a piangere

È un’istantanea in movimento, non c’è trama. Nessuna psicologia, piuttosto una fenomenologia del nostro goffo affacciarci sul mistero della morte. Con inevitabili effetti comici, ché la vita resta una commedia anche nella tragedia della sua fine. Non si tratta di riderci sopra, si tratta di ammettere che nessuna cerimonia degli addii è perfetta. Se sulla morte ogni discorso sensato è impossibile, meglio scrivere le sue assurde note a margine.

– Sara Chiappori, La Repubblica


Il dispositivo comico funziona, strappa risate e applausi; la composizione scenica è equilibrata; la partitura drammaturgica gira snella e felice.

– Camilla Tagliabue, Il Fatto Quotidiano


Poche frasi, talvolta solo parole sbeccate, sincopate, monosillabiche. Una gestualità asciutta, priva di retorica, essenziale. Una postura strettamente legata alla vita emotiva, alle emozioni sgradevoli che non si vogliono vivere ma controllare, e all’ambiente circostante spesso imbalsamato dalle convenzioni. Da vedere!

– Raffaella Roversi, 2rige.com


Note a margine stupisce per la naturalezza con cui, infrangendo un tabù di origine ancestrale, spoglia la veglia funebre della solennità rituale conferitale dalla società per lasciare emerga la componente umana. Un’operazione di grande impatto sul pubblico che, riconoscendosi nei personaggi in scena e mosso da indulgenza, ride di gusto della loro – e della propria – goffaggine. Uno spettacolo indubbiamente riuscito e imperdibile.

– Silvana Costa, Artalks


In Note a margine l’umanità si ritrova, fragile, ma resistente, capace di sorridere anche quando il cuore è colmo di lacrime.

– Gaia Lucrezia Russo, Il Corriere del Teatro

I Gordi in scena anche con

22 - 27 Ottobre 2024

PANDORA

ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza

Una «tranche de vie» al tempo stesso surreale e realistica in straordinario equilibrio tra comicità e tragedia, ironia e sofferenza, poesia e disagio esistenziale. – Claudia Cannella, Corriere della Sera

Compagnia teatrale residente al Parenti I Gordi sono fondati e costituiti da gruppo di artisti diplomati alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 si incontrano e lavorano insieme per creare spettacoli teatrali, condividere esperienze di formazione e realizzare progetti culturali. Si nutrono di incontri e di collaborazioni e nelle proposte artistiche difendono il lavoro di creazione collettiva. Con il progetto T.R.E – Teatro in rete per emergere (2015) i Gordi vincono il bando Funder35 di Fondazione Cariplo, potenziando la loro struttura organizzativa. Dal 2015 la compagnia centra la propria ricerca su un teatro non verbale, fisico, per attori con maschere e senza maschere, che mira a superare le barriere linguistiche con il pubblico. Dal 2017 nasce una bella relazione artistica produttiva con il Teatro Franco Parenti che diventa il produttore dei suoi lavori. Nel 2019 la Compagnia riceve il Premio Hystrio–Iceberg che menziona I Gordi come uno dei gruppi più interessanti della scena teatrale milanese e italiana. Nel 2020 ricevono il Premio nazionale della critica teatrale e nello stesso anno debuttano con il loro ultimo spettacolo alla Biennale di Venezia con Pandora che completa un’ideale “trilogia della soglia”: in Sulla morte senza esagerare la soglia è lo spazio tra l’aldiquà e l’aldilà, in Visite tra il presente e il passato; in Pandora la soglia è il corpo, che, con la sua straziante fragilità, separa e congiunge noi e il mondo.