Bagni misteriosi. Voce e acqua. Fisicamente non sarò io, sul palco, ma ci sarò comunque: Laura Marinoni, l’attrice grande per tutti, e per me particolarmente, magica, sarà in scena. Sarà la mia voce: io, seduto in prima fila, mi ascolterò, la mia voce nella voce di un altro. Come accade sempre in tali situazioni. Questo il rapporto tra autore e attore. Inoltre Laura Marinoni, ha detto un attrice amica di lunga fama e gran valore, «non legge i versi di Mussapi, legge la voce di Mussapi». E la mia voce, in certi casi del tutto mia, è stata e sarà ancora fatta sua. Ma qui io ho cercato di dar voce a quelle grandi, eterne, dei lirici greci. Un esperienza, quella del tradurre, particolare, emozionante per il poeta che vi si accinge. Considero l’ esperienza del tradurre un viaggio, in cui il poeta si avventura, in una situazione contraddittoria: da un lato il percorso che segue – immaginiamolo come uno speleologo – è oscuro, sconosciuto, a causa del buio; dall’altro è guidato, essendo stato già tracciato dal poeta precedente, dal modello.