Rassegna Stampa

Corriere della Sera – Eterno dramma a quattro

10 Novembre 2025

Da allora quest’opera fragile e disperata di Tennessee Williams, ai tempi scandalosa per alcuni temi che hanno sempre abitato la vita del grande scrittore (disagio mentale, omosessualita, alcolismo), non ha smesso di essere rappresentata nel mondo, specie dopo il magnifico film del 51 dai 4 Oscar, che raddoppio il trionfo di Vivien Leigh, sudista Rossella in «Via col vento» e poi Blanche in un’America così diversa. Ora il «Tram», che in Italia lancio per primo Visconti il ​​21 gennaio 1949 con la Morelli, Gassman e Mastroianni ed ebbe nel tempo grandi star come la Melato diretta da De Capitani, la Marinoni da Latella, la D’Abbraccio da Pizzi, torna al Parenti in una nuova edizione con l’occhio giovane del 31enne regista Luigi Siracusa, pirandelliano doc che, continua il progetto Tennessee iniziato con «zoo di vetro» nel teatro di Andree Ruth Shammah. «Sono partito _ dice il regista – da uno spazio piccolo ma non claustrofobico, limitato da tre pareti coperte da persiane, in continuo gioco di luci, cercando di esprimere anche ciò che non si dice apertamente con le parole, tutta la fragilità umana sottesa a questa partita a quattro. Il metaforico zoo di vetro e del resto presente in tutta la periferia umana dei drammi di Williams, dove ci sono vite alla deriva, come quella di questa Blanche, che per come la vedo io, non ha i soliti problemi psichiatrici, ha charme, fascino ma non strass, e sola e cerca soltanto salvezza e qualcuno che le chieda come sta. Una disperata ricerca di affetto, dopo un amore impossibile raccontato a Mitch.

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