Un testo intrigante che s’interroga senza moralismi su relazioni artificiali e identità, ma anche sul tempo e su ciò che resterà di noi, sulle difficoltà dell’età che avanza, i bisogni più intimi, la memoria individuale e pubblica e sulle nuove forme di vita digitale. Uno spettacolo già rappresentato nell’off-Broadway e sul grande schermo, ora al suo debutto al Teatro Franco Parenti con la regia di Raphael Tobia Vogel. Nei panni della protagonista Ivana Monti: «Sono entusiasta di Marjorie», dice subito l’attrice, «è una signora anziana dalle battute fulminanti che parla come una saetta, una donna molto positiva che non ha smesso di credere nella vita […]»