«Una storia tragicomica, e proprio per questo così simile alla vita reale: perché la nostra vita, quella vera, è un intreccio di momenti buffi e tragici». Ci sono interpreti che non potrebbero mai accettare ruoli e storie per inerzia, e tra questi c’è senza dubbio Giuliana De Sio, attesa al Teatro Franco Parenti dal 29 ottobre al 3 novembre in un ruolo materno e problematico in Cose che so essere vere – Things I Know To Be True di Andrew Bovell, per la regia di Valerio Binasco (anche protagonista). Non a caso, l’11 novembre l’attrice napoletana riceverà il Premio della Critica dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. L’anno scorso De Sio ricevette, proprio qui a Milano al Piccolo Teatro, il Premio Duse 2023 «per i suoi ruoli di donne poco consolatori». Da La Signora del Martedì ad Agosto a Osage County fino a quest’ultima pièce in arrivo sulla piazza milanese, non sono mai donne facilmente leggibili. Cosa l’ha attratta del testo di Andrew Bovell, uno dei drammaturghi più acuti e prolifici della scena anglosassone? «Senza dubbio la forza malinconica di questa pièce. Come ho già detto la tragicomicità fa sì che sprazzi di tragedia diano il sopravvento sulla commedia. È una storia che commuove con forza il pubblico, davvero si finisce con gli spettatori armati di fazzoletti. E poi ci sono i dialoghi serrati perfetti. E le scelte registiche di Valerio Binasco, dove la scena ruota e cambia continuamente il punto di vista di persone e oggetti».