Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri». Così scriveva il giudice Borsellino nella sua «agenda rossa» e proprio quel pensiero, macerato nel crepuscolo di un’esistenza di uomo e magistrato in lotta impari contro un nemico oscuro, rappresenta il nucleo dello spettacolo ideato e interpretato dal regista-scrittore Ruggero Cappuccio.