Ci vuole un grande cuore per ammettere di avere paura. Gli eroi, quando sono tali, temono la battaglia perché sanno di essere umani, troppo umani. E i cavalieri vincono i draghi solo quando perdono l’armatura e restano seminudi, soli, sotto la neve. Filippo Timi torna a teatro e lo fa a modo suo, con lo spettacolo «forse più poetico che abbia mai scritto. O almeno così mi sembra», dice a proposito di Un cuore di vetro in inverno , da stasera al Parenti, che produce con la Pergola di Firenze, dove ha debuttato la scorsa settimana