Sik-Sik. Elogio alla limitatezza. Parole sul Festival Incontro

30 Ottobre 2024

Elogio alla limitatezza. Parole sul Festival Incontro
di Anna Farina

“Raccontare il corpo è ritrovare il corpo”, dice Vittorio Lingiardi, psichiatra e autore, nella sua lectio Il corpo ritrovato al Festival Incontro al teatro Franco Parenti.
Questa edizione del Festival culturale organizzato da VIDAS onlus, che fornisce cure gratuite ai malati incurabili e sostegno al fine vita, regala al pubblico un vasto numero di interventi di alto livello culturale e riflessivo, tra i quali i rispecchiamenti tematici sono inaspettati, ma che rivelano un chiaro indice sugli argomenti attorno ai quali si concentra l’interesse contemporaneo. Il rapporto tra corpo e mente, ad esempio, è il principio d’indagine di varie lectio e dialoghi, su cui i punti di vista sono molteplici, ma che si possono riassumere in un elogio alla limitatezza dell’essere umano.
Ad esempio, dove un’ora prima si cerca di levare un certo velo di timore sull’intelligenza artificiale, un’ora dopo si parla di ridare centralità alla corporeità. Emerge come non siano affermazioni che si escludono. «Perché ci fa così paura l’intelligenza artificiale?», qualcuno chiede. La risposta: «Prima di tutto perché l’abbiamo chiamata così». Di fatto, temiamo che una macchina creata dall’uomo per l’uomo possa sottrarre all’uomo una qualità che l’uomo si auto-attribuisce, da quando si auto-appella Homo Sapiens. Eppure, come ogni invenzione tecnologica che si rivela utile, non serve a sostituire l’uomo, ma a svolgere compiti a lui impossibili. Guarire dal trauma dell’antropocentrismo.
In quest’ottica, quale modo migliore per ritornare a concepire la limitatezza della propria esistenza ed esperienza nel mondo, se non ricominciare a percepirsi come corpi, come interi delimitati da un confine epiteliale? L’intelligenza artificiale è proprio ciò che molti umani nella storia del pensiero hanno anelato a essere: sinapsi senza membra, astrazione di capacità riassuntiva ed eloquenza. Se si vuole capire come non venire mai sostituiti dall’AI, è all’empirismo che bisogna puntare: ChatGpt non potrà mai a volere e dunque compiere esperienza del mondo tangibile.
Sparse tra grandi parole di adulti, anche le parole dei più giovani: i ragazzi dei licei Vittorini e Sacro Cuore di Milano sviluppano una mostra artistica a partire dalle parole Paura e Libertà. Gli alunni testimoniano il fatto che non ci siano molti giovani come loro al festival. Forse il fine vita è ancora percepito dalla loro generazione, la genZ – che comunque vede la morte con occhi più grandi rispetto alla precedente – come tema rilevante, di cui occuparsi.
Eppure, uno studente riporta che, secondo lui, il legame tra paura e libertà è che la libertà fa paura, e non sa cosa fare dopo il liceo. Probabilmente, se continua a rifletterci, questo ragazzo scoprirà che la sua libertà sarà di essere ciò che già è, senza sentirsi migliore o peggiore di altri: siamo tutti esseri che sanno di avere un limite, e progressivamente lo stiamo riscoprendo.

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