«La femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia», la rivalsa di Oliva Denaro
di Chiara Narciso
«Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni». Queste poche righe tratte dal romanzo Oliva Denaro (Einaudi 2021) descrivono bene l’essenza della sua omonima protagonista, di cui Viola Ardone ripercorre la storia. L’autrice riprende le vicende di Franca Viola, giovane siciliana che a metà degli anni Sessanta si oppose al matrimonio che voleva riparare la violenza inflitta alla ragazza. Questo modus operandi era sancito anche dal Codice Penale, che fino al 1981 prevedeva il delitto d’onore e il matrimonio riparatore. A proporre la loro versione sono Ambra Angiolini e Giorgio Gallione attraverso la loro messa in scena.
La restituzione teatrale della storia di Oliva Denaro evidenzia la graduale e repentina crescita della protagonista sul modello del romanzo di formazione. Interpretata da Angiolini, Oliva è dapprima una bambina vivace e ingenua, pronta ad essere redarguita dalla madre per ogni comportamento che potesse apparire inopportuno. Il sequestro e la violenza che seguono si ripercuotono sulla scelta dei movimenti scenici studiati dall’interprete: i gesti mesti, delicati e composti divengono simbolo di una potente energia di rivalsa.
«La femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia», questo il leit motiv con cui cresce il personaggio di Oliva Denaro in un periodo della vita, quello adolescenziale, che risulta sempre provante, figurarsi nella Sicilia degli anni Sessanta. La prima parte dello spettacolo si focalizza sul come dovrebbe comportarsi una ragazza: non può continuare gli studi, deve trovare marito (possibilmente facoltoso), deve avere dei figli per realizzarsi e, dopo una certa età, non può più guardare gli uomini negli occhi o sorridere loro. Proseguendo nella rappresentazione la crescita diviene elemento chiave, coinvolgendo Oliva così come il gruppo della famiglia e degli amici che la circonda: suo padre le permette di continuare con gli studi, sua madre la accoglie a seguito della violenza, la sua amica Liliana (che si ispira a Nilde Iotti) la incoraggia alla ribellione, la sorella vittima di violenza da parte di suo marito torna alla casa d’origine liberandosi da una tortura costante. Il no di Oliva Denaro, ripetuto con costanza e fermezza, non è solo elemento essenziale di autodeterminazione per la protagonista, ma anticipa anche la possibilità per tutte le donne di poter decidere del proprio destino.