Camminando in mezzo agli spettatori, Album parla di memoria, anguille, ricordi, scatoloni, strutture sanitarie e alluvioni.

Un album di fotografie è una macchina del tempo: ogni fotografia una storia, ogni storia una finestra verso un altrove. Verso noi stessi di un tempo, verso i nostri cari, verso i luoghi vissuti: è un affondo tra le nostre inconsapevolezze del passato e nel mistero che i nostri sguardi di allora pongono a noi che oggi sfogliamo.

Ricordo e dimenticanza sono le parole chiave di questo spettacolo che si misura con la memoria. Come funziona e cosa succede quando smette di funzionare, ovvero il suo sbiadire: fisiologico, quando la vecchiaia e le patologie degenerative la colpiscono; materiale, quando una catastrofe come un’alluvione trascina in un’onda di fango grigio gli oggetti di una vita; sociale, quando la perdita della memoria è la rimozione di quello che siamo stati, e a specchio l’impossibilità di immaginare quello che potremmo essere.

La compagnia Kepler-452, sperimentando una spazialità non frontale, insieme a dispositivi e forme di presa diretta e proiezione audiovisiva, compone la performance per raccontare una storia espansa, proveniente da varie parti d’Italia e d’Europa, sospesa tra l’infinitamente piccolo del privato delle nostre vite minuscole e l’infinitamente grande dei disastri che ci troveremo a fronteggiare e che già oggi presentano il conto.

Una ricerca suggerita a partire da un’immagine del mondo animale:

Come è possibile che tutte le anguille del mondo, a un certo punto della propria vita, percorrano decine di migliaia di chilometri sul fondo degli oceani per ritrovarsi, spinte da una memoria ancestrale, tutte insieme nello stesso posto, per riprodursi, morire, rinascere?

Kepler-452 è una compagnia teatrale che nasce nel 2015 a Bologna. La compagnia è composta da Nicola Borghesi e Enrico Baraldi e per la parte organizzativa, Roberta Gabriele. Fin dalla sua nascita la compagnia coltiva un’ambizione, un desiderio, un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma, che aspetta solo di essere organizzata in scena. I formati teatrali realizzati da Kepler-452 spaziano dal coinvolgimento in scena di non-professionisti (o attori-mondo, come preferiamo chiamarli) sulla base delle proprie biografie, a reportage teatrali che trasformano indagini sul reale in momenti performativi, alla creazione di percorsi audioguidati e altri dispositivi di interazione con lo spazio urbano, fino alla realizzazione del Festival 20-30 che, a partire dal 2014, ha portato in scena varie centinaia di under 30 nel tentativo di tracciare un affresco generazionale. A partire dal 2018 comincia un percorso di produzione con ERT / Teatro Nazionale che porta alla realizzazione, nel 2018, di Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, spettacolo vincitore del Premio Rete Critica 2018, in cui il testo di Cechov incontra la storia di uno sgombero realmente accaduto in Italia nel 2015; F. – Perdere le cose, che debutta a Vie Festival nel 2019, e affronta la vicenda di un migrante senza documenti che, secondo la legge italiana, non può entrare in scena; nel 2022 debutta Il Capitale – Un libro che ancora non abbiamo letto, in cui il fondamentale testo di Marx è raccontato attraverso la voce e i corpi di un gruppo di operai della GKN di Firenze, un’azienda i cui lavoratori sono stati licenziati in blocco con un’ e-mail nel luglio del 2019.

9 - 11 Febbraio 2024

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