a cura di Kepler-452 (Nicola Borghesi e Enrico Baraldi)
in scena Nicola Borghesi
con la collaborazione di Riccardo Tabilio
ideazione tecnica Andrea Bovaia
consulenza sound design e musiche Alberto Irrera
coordinamento Roberta Gabriele
foto di Elisa Vettori, Michele Lapini e Giulia Lenzi
produzione Pergine Festival / Pro Progressione / L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia e Residenza Artisti nei Territori Masque Teatro
progetto vincitore del bando Daily Bread nell’ambito del progetto europeo Stronger Peripheries: a Southern Coalition
Un album di fotografie è una macchina del tempo: ogni fotografia una storia, ogni storia una finestra verso un altrove. Verso noi stessi di un tempo, verso i nostri cari, verso i luoghi vissuti: è un affondo tra le nostre inconsapevolezze del passato e nel mistero che i nostri sguardi di allora pongono a noi che oggi sfogliamo.
Ricordo e dimenticanza sono le parole chiave di questo spettacolo che si misura con la memoria. Come funziona e cosa succede quando smette di funzionare, ovvero il suo sbiadire: fisiologico, quando la vecchiaia e le patologie degenerative la colpiscono; materiale, quando una catastrofe come un’alluvione trascina in un’onda di fango grigio gli oggetti di una vita; sociale, quando la perdita della memoria è la rimozione di quello che siamo stati, e a specchio l’impossibilità di immaginare quello che potremmo essere.
La compagnia Kepler-452, sperimentando una spazialità non frontale, insieme a dispositivi e forme di presa diretta e proiezione audiovisiva, compone la performance per raccontare una storia espansa, proveniente da varie parti d’Italia e d’Europa, sospesa tra l’infinitamente piccolo del privato delle nostre vite minuscole e l’infinitamente grande dei disastri che ci troveremo a fronteggiare e che già oggi presentano il conto.
Una ricerca suggerita a partire da un’immagine del mondo animale: