In occasione della presentazione del libro
Solitudine di Israele (ed. La nave di Teseo)
l’autore Bernard-Henri Lévy dialoga con Maurizio Molinari
saluti di Andrée Ruth Shammah
Si è trattato di un episodio atroce nell’infinito conflitto israelo-palestinese o di una fase della guerra globale intrapresa contro le democrazie e i loro valori? Qual è il collegamento con l’invasione dell’Ucraina? Che significato ha l’alleanza, attorno ad Hamas, tra Iran, Turchia, Russia imperialista, Cina, islamismo sunnita? La risposta delle Forze di Difesa Israeliane è stata “proporzionata”?
E possiamo, senza tremare, paragonare le vittime civili di Gaza con quelle di Mosul, liberata dallo Stato islamico otto anni fa? Come mai le stesse persone indifferenti alle centinaia di migliaia di morti nel Darfur, in Siria, nello Yemen, si sono raccolte attorno alla causa palestinese? Come arresteremo l’ondata di antisemitismo che sta dilagando nel mondo? La solitudine di Israele è irrimediabile?
Queste sono alcune delle domande che pone questo saggio di rabbia e di lotta, nel solco di Michel Foucault e Jean-Paul Sartre.