Cartellone 2025 - 2026 / TeatroThe Youth Club

L’Albero • 9 - 14 Dicembre 2025

Cartellone 2025 - 2026 / TeatroThe Youth Club

L’Albero • 9 - 14 Dicembre 2025

Con una drammaturgia cesellata per piccoli tocchi e un tono che evita il pietismo per abbracciare l’ironia malinconica, Giulia Lombezzi costruisce un affresco toccante sull’invecchiamento, la solitudine, la cura e l’ostinato bisogno di essere visti.

In un ospizio milanese due ospiti – l’Anna e il Pietro – si incontrano sotto un albero. Entrambi avanti con l’età, entrambi smarriti, si riconoscono, si tengono per mano, si raccontano. Attorno a loro si muovono figli sfiniti, infermieri disillusi, visitatori distratti, fantasmi del passato e della mente.

Un albero di lana cardata, sospeso nel vuoto, diventa confidente silenzioso di Anna, luogo di sogno, memoria e proiezione. Una lunghissima veste bianca, quella di Anna, diventa letto, camicia di forza, fasciatura da neonato, vasca da bagno, ali… Un costume-oggetto che racconta il corpo in balìa degli altri, la perdita di autonomia, ma anche la possibilità di trovare rifugio e bellezza nel gesto più semplice. Un megafono amplifica l’incomunicabilità tra le generazioni.

Attraverso il gioco fisico degli attori — che si tengono, si nascondono, si sostengono e si ostacolano — prende forma una drammaturgia del legame: una trama invisibile che ci unisce, ci protegge e a volte ci soffoca.

Ho scritto questa storia perché ho paura di invecchiare. Mi trovo spesso a chiedermi quando una persona viene definitivamente classificata come “anziana”, quali siano veramente le avvisaglie e cosa questo comporti, per la persona stessa e per chi le sta intorno. Mia madre una volta mi ha detto: “Quando in casa compare il termine cataratta, vuol dire che i tuoi genitori sono ufficialmente diventati anziani”.

L’Albero racconta la fine di una vita ordinaria, selezionando alcuni istanti del quotidiano di Anna, ospite in una casa di riposo, di sua figlia e di un giovane infermiere. L’Albero parla della difficoltà di “dare in affido” un anziano, delle contraddizioni del caregiving e soprattutto del dolore dell’anziano stesso, legato all’alienazione e alla perdita di autonomia.

Anna vive uno stato di smarrimento continuo, oscillando fra le ingiunzioni di una “figlia–madre” autoritaria e i vezzeggiativi di un operatore zelante ma sconosciuto. L’Albero è la storia di mia nonna. Di come si dice addio a sé stessi. Di chi ogni giorno vede gente guastarsi e di chi non accetta che a guastarsi sia la propria famiglia. Sembra una storia molto triste, invece, come molte cose tristi, è anche una storia tragicomica.

– Giulia Lombezzi

9 - 14 Dicembre 2025

Acquista

Ti potrebbe interessare

Ti potrebbe interessare

Teatro

Secondo piano

2 - 7 Dicembre 2025

Un’indagine teatrale che esplora ironicamente l’amore nell’era del mercato emotivo. Una coppia affronta una procedura burocratica per valutare la loro compatibilità sentimentale, tra moduli, test e consulenze remote. Di e con Michele Eburnea, Sara Mafodda, Andrea Giovalè.

Un’indagine teatrale che esplora ironicamente l’amore nell’era del mercato emotivo. Una coppia affronta una procedura burocratica per valutare la loro compatibilità sentimentale, tra moduli, test e consulenze remote. Di e con Michele Eburnea, Sara Mafodda, Andrea Giovalè.

Teatro

Petrolio

Una storia a colori
15 - 25 Gennaio 2026

In una gabbia di corpi e desideri, tre vite si confrontano con il limite e la trasformazione. Una storia che attraversa dolore e tenerezza, aprendo lo sguardo a nuove forme di evoluzione. Con Beatrice Gattai, Alessio Di Clemente, Andrea Lintozzi.

In una gabbia di corpi e desideri, tre vite si confrontano con il limite e la trasformazione. Una storia che attraversa dolore e tenerezza, aprendo lo sguardo a nuove forme di evoluzione. Con Beatrice Gattai, Alessio Di Clemente, Andrea Lintozzi.

Teatro

Quartett

27 Gennaio - 1 Febbraio 2026

Tra maschere, travestimenti e giochi di seduzione, due aristocratici trasformano amore, desiderio e identità in strumenti di potere, inganno e rovina, in un vertiginoso gioco teatrale interpretato da Viola Graziosi e Maximilian Nisi.

Tra maschere, travestimenti e giochi di seduzione, due aristocratici trasformano amore, desiderio e identità in strumenti di potere, inganno e rovina, in un vertiginoso gioco teatrale interpretato da Viola Graziosi e Maximilian Nisi.

Teatro

I corpi che non avremo

3 - 14 Febbraio 2026

Andrea Piazza dirige Fabrizio Calfapietra e Simone Tudda in uno spettacolo che esplora desiderio, ossessione e immagini idealizzate, attraverso confessioni intime e visioni che sfidano il confine tra reale e virtuale.

Andrea Piazza dirige Fabrizio Calfapietra e Simone Tudda in uno spettacolo che esplora desiderio, ossessione e immagini idealizzate, attraverso confessioni intime e visioni che sfidano il confine tra reale e virtuale.