Avvicinarsi a Ludwig van Beethoven, uno dei più grandi geni della storia, significa entrare in una dimensione che sfugge a ogni definizione: il genio non si lascia mai afferrare del tutto.
Indagarne la vita vuol dire accostarsi ad altezze insolite, lasciarsi toccare dalla sua grandezza e dalla sua inquietudine, e da quel fuoco che ancora oggi riconosciamo nelle sue opere. Ma chi era davvero Beethoven? Quale segno lasciò nella sua vita l’ombra severa del padre? Come si intrecciarono in lui la fragilità della sordità e la forza titanica della sua musica? Quali furono i suoi amori e quale parte ebbero nel suo percorso creativo? Quali stranezze segnavano la sua quotidianità, il suo carattere ostinato, la sua solitudine? E poi la musica, immortale, capace di scuotere e di trasformare.
La Nona Sinfonia, in particolare, con i suoi quattro movimenti divenuti universali, ha cambiato per sempre la storia della musica. Perché Beethoven attese dieci anni prima di scriverla? Cosa accadde in quel tempo, nel mondo e nel suo animo? E come visse la serata della prima esecuzione, il 7 maggio 1824 a Vienna, quando il pubblico esplose in un applauso che lui non poteva più sentire? Un viaggio per svelare i misteri di un’anima irriducibile e scoprire come la voce di Beethoven risuoni ancora nel nostro tempo.
Così la stampa
Uno straordinario Corrado d’Elia, con una presenza scenica imponente, rende omaggio al genio di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi.
– Sebastiano Di Mauro, 2duerighe.com
Uno spettacolo egregio, un piccolo capolavoro, dove l’equilibrio tra parola, musica, luci non si interrompe mai.
– Maria Pia Monteduro, Vespertilla
Un’emozione straordinaria […] la forza catartica delle parole, della voce, dei gesti che riempiono la scena e il teatro, ti invadono, ti conquistano, ti commuovono. E piangi e ridi.
– Velia Iacovino, memorimese.it
Quello di Corrado d’Elia è un racconto vivo e trascinante, in cui parole e musica si fondono in un insieme complesso di gestualità e mimica.
– Maria Mineo, ilgrido.org
Un piccolo gioiello, in cui l’attore rinuncia alla mimesi scegliendo semplicemente di narrare Beethoven, trasportato da una «passione antica» che trasuda in ogni battuta e in ogni suo gesto.
– Alessandra Bernocco, europaquotidiano.it
d’Elia, nelle sue vesti di autore, regista e attore, si rivela un aedo contemporaneo in ottima forma e riscuote entusiasmo da parte del pubblico.
– Laura Timpanaro, klpteatro.it