di Gustave Flaubert
riscrittura di Letizia Russo
con Lucia Lavia
e con Woody Neri, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhuljo Petushi
regia Andrea Baracco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
produzione Khora Teatro
C’è un tratto carnale, sanguigno in questa Madame Bovary riscritta da Letizia Russo per la regia di Andrea Baracco.
Il personaggio creato da Gustave Flaubert si tinge qui di sessualità esplicita e erotismo prorompente che incontrano quell’eterna fame di vita, quel bisogno implacabile di esistere in una forma libera da qualsiasi costrizione.
Emma Bovary, come Don Chisciotte, come Amleto è una sapiente fabbricatrice di illusioni, e pare mossa, sempre, da una folle, a tratti esasperante, volontà di renderle concrete queste illusioni, di cucirsele addosso, indossarle senza curarsi delle evidenti sproporzioni che portano in dote, di farne splendidi fondali della propria sbiadita esistenza.
La signora Bovary è vittima delle proprie fantasie: desidera far del suo percorso sulla terra materia da romanzo e nella ferma volontà di divenire protagonista indiscussa della vita che le hanno dato da vivere, inciampa costantemente fino a perdere il ritmo dei propri passi, per poi sbagliare grossolanamente il tempo dell’ingresso in scena. Così, anziché precipitare in quell’orgia perpetua che crede aver diritto di abitare, si ritrova in una stretta gabbia piena di trappole, doppi fondi, bassezze.
INCONTRI
Mercoledì 11 gennaio | h 18.00
Madame Bovary e la perversione della cultura
Lectio di Marisa Verna
Venerdì 13 gennaio | 18.00
Flaubert ovvero l’invenzione della forma
Lectio di Stefano Agosti