di Mattia Rizzi
Già dal formato, lungo e stretto come quello di una guida turistica, i libri della Iperborea non possono che farci pensare al viaggio: le sue edizioni, «anticipatrici e rivoluzionarie stazioni meteorologiche della modernità» (Magris), ci hanno fatto conoscere e amare le letterature nordiche. Dal 2018 la casa editrice milanese pubblica anche The Passenger, un libro-magazine che raccoglie inchieste, reportage e saggi narrativi che ci consegnano il ritratto della vita contemporanea di un paese e dei suoi abitanti. Al Teatro Franco Parenti, il 24 febbraio, in occasione della presentazione di The Passenger – California, dialogano Francesco Costa, Michele Masneri e, in collegamento dal Texas, La McMusa.
La rivista The Passenger riprende a viaggiare “lontano” dopo due anni di pandemia e va per la prima volta in California, il simbolo del sogno americano dilaniato da contraddizioni brucianti. Stato progressista e libertario che gode di un contesto intellettuale molto vivace, la California ha tassi di disoccupazione ai minimi storici e ospita alcune delle industrie più profittevoli del pianeta. E tuttavia il costo della vita diventa sempre più insostenibile, gli studenti delle prestigiose università locali non riescono a permettersi gli affitti e il paradiso naturale californiano ospita sei tra le più inquinate città degli Stati Uniti. A ciò si aggiungano le condizioni critiche cui sono sottoposti gli afroamericani, che devono combattere contro i fenomeni della gentrificazione e dello «sbiancamento» di San Francisco edi Los Angeles.
L’Ovest per gli Americani ha sempre rappresentato l’orizzonte verso cui tendere, la frontiera da raggiungere per poter soddisfare i propri desideri. La terra promessa però ha recentemente disatteso le aspettative e a ogni sogno realizzato corrisponde almeno un fallimento, il tutto in un clima di risentimento crescente, perché – come ricorda Costa – la California si mostra feroce con gli sconfitti.E infattigli ultimi dati confermano che il numero delle persone che l’ha abbandonata per andarsene è superiore rispetto a quello di coloro che vi si sono traferiti.
Sotto la lente di ingrandimento di esperti locali e internazionali, The Passenger si configura come una miscellanea che unisce fotografie, grafici, cartine e una vasta selezione di interventi che spaziano dalla cultura e dal costume all’economia e alla politica. Una polifonia di voci restituisce una solida descrizione capace di farci viaggiare, solo sfogliando le pagine di una rivista, fino all’altro capo dell’Oceano.