di Paul Claudel
traduzione e adattamento di Fabrizio Sinisi
regia di Paolo Bignamini
con Giampiero Bartolini, Matteo Bonanni, Federica D’Angelo, Ksenija Martinovic, Paola Romanò, Antonio Rosti
scene e aiuto regia Francesca Barattini
costumi Marco Ferrara
disegno luci Fabrizio Visconti
con musiche originali di P.I.G.
assistente Gianmarco Bizzarri
produzione e organizzazione Carlo Grassi
un progetto di Gabriele Allevi, Paolo Bignamini, Luca Doninelli, Claudio Martino
produzione ScenAperta Altomilanese Teatri – Compagnia Lombardi Tiezzi – deSidera in collaborazione con Teatro de Gli Incamminati
Spettacolo proposto in collaborazione con Museo Diocesano di Milano – I Chiostri di Sant’Eustorgio, in occasione della mostra “Un capolavoro per Milano, L’adorazione dei Pastori del Perugino”.
L’annuncio a Maria di Paul Claudel è un testo di grandissima concentrazione poetica, ambientato in un Medioevo storicamente preciso e nel contempo indefinito. Un Medioevo dove regna una confusione in cui si rispecchia tutto il nostro presente: la crisi dell’economia, il disfacimento della società, la disgregazione delle evidenze anche più elementari. In questo orizzonte così lontano nel tempo eppure così vicino nei fatti, si svolge la vicenda dura, straordinaria e dolorosa di una famiglia: Anne Vercors, padre di famiglia, che sente su di sé il compito e quasi la responsabilità della propria felicità; la moglie Beth; le due figlie: Violaine e Mara, due personalità opposte eppure complementari, due posizioni diverse rispetto alla realtà delle cose, della vita – due risposte alla stessa domanda: «A che vale la vita, se non per essere data?». E ancora: il giovane Jacques, amato da entrambe, emblema del lavoratore; e Pierre di Craon, il costruttore di cattedrali: il genio santo e peccatore, paradigma dell’amore assoluto, di quel distacco che solo permette di vedere.
L’annuncio a Maria è un mistero già a partire dal suo titolo, che non sembra avere riferimenti espliciti all’interno del testo. È un titolo, invece, che si spiega nelle dinamiche fondamentali dell’opera. Tutti i personaggi di questo dramma, infatti, s’imbattono in uno “scandalo”, in un fatto imprevisto e decisivo, rispetto al quale sono chiamati a dare una risposta – a prendere inesorabilmente posizione.
L’“annuncio” del titolo è questo: il dramma della libertà di fronte al mistero, dinanzi a una realtà che sopravanza ogni progetto umano e incalza senza requie l’esistenza.