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Apocalisse Tascabile

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Apocalisse Tascabile

Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato nella periferia di Roma e vi annuncia la fine del mondo. Per sua colpa e sfortuna, ad ascoltarlo c’è ben poca gente. A prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato, da allora fatalmente destinato ad essere il profeta della fine dei tempi…

Pluripremiato spettacolo della giovane compagnia romana, Apocalisse Tascabile è la fine del mondo vista dai giovani disillusi:

una vera e propria invettiva contro le regole imposte a una generazione che chiede di essere fautrice del proprio futuro. Un flusso continuo di provocazioni e di ribaltamenti sarcastici: tra le fulminanti battute intrise di feroce autoironia, emerge la rabbia di tutto questo mondo, così prorompente ma già così defunto.

Un’opera prima violenta e sporca [...] che rivela il talento del regista/drammaturgo/interprete e la capacità di proporsi in modo autorevolmente irriverente, senza mediazioni e accondiscendenze, come deve essere l’arte.
Renzo Francabandera - paneacquaculture.net
I due interpreti si muovono con agilità e padronanza sul palco, riempiendo tutti gli spazi e imponendo una presenza scenica priva di incertezze o esitazioni. Spettacoli così dovrebbero essere inseriti nelle stagioni dei teatri stabili.
Pierluigi Pietricola - Sipario
"Lo spettacolo che ha vinto meritatamente il premio, che ha riunito la giuria popolare e quella artistica, è risultato “Apocalisse Tascabile”, [...] meritatamente perché si è rivelato lo spettacolo che, più di ogni altro, ha messo in scena la realtà emozionale – tra illusioni e disillusioni – dei giovanissimi fruitori e organizzatori, scelti come protagonisti assoluti di Direction Under 30. “Apocalisse Tascabile” risulta essere una vera e propria invettiva contro le regole imposte a tutta una generazione che chiede con forza di essere fautrice del proprio futuro [...] Lo spettacolo, diviso in molteplici sequenze che si susseguono in un flusso continuo di provocazioni e di ribaltamenti sarcastici, rimanda direttamente alla situazione di una generazione come quella dei due interpreti [...] Tra battute fulminanti intrise di feroce autoironia, c’è la rabbia di tutto questo mondo, così prorompente nella sua vitalissima acerbità, ma già così defunto, che si esprime anche con l’utilizzo significativamente vorticoso degli oggetti."
Mario Bianchi - Krapp's Last Post