di Sergio Casesi
regia e spazio scenico Alberto Oliva
con Gea Rambelli e Stefano Tosoni
costumi Elisabetta Invernici
produzione Proscenio Teatro
Testo vincitore del Premio Franco Enriquez 2022 alla drammaturgia
Costretti da una distanza fisica, il soprano e il regista si scrivono lettere, si cercano al telefono e si lasciano messaggi in segreteria, mostrando all’altro un po’ più di sé, ogni volta più in profondità. Un dialogo che scivola fino alla confessione, fino alla parola come rifugio e salvezza. E così dal dialogo a distanza tra due Miti contemporanei che non riescono a essere all’altezza di sé stessi, si passa all’incontro vero e proprio che può svolgersi solo nel sogno, nell’indicibile, nell’inconscio, nella pura forza vitale e creativa dei due protagonisti.
Maria-Medea, innamorata e delusa, amata in virtù della sua magia e il suo canto unico – capace di infiammare il cuore dell’intero mondo – è sola, terribilmente sola, mentre dà voce alle emozioni di centinaia di personaggi femminili che interpreta sulla scena.
E non può fare nulla contro la privazione d’amore.
Pasolini-Giasone, eroe del vello d’oro, della poesia e in generale della volontà creativa, è invece scopritore del mondo, conquistatore attraverso l’arte di ogni angolo, luminoso o buio, dell’umano.
Pasolini è attratto da un amore incondizionato verso lo sconosciuto, l’imponderato. Nel muoversi poeticamente nel mondo si fa parte di esso, lo ama sconfiggendo ogni paura e solitudine, ogni distanza ed ogni separazione.
Uno spettacolo che attraversa la pacificazione dei due miti, con la vita, il superamento del male di vivere che ha modellato le due esistenze reali. È qui il lascito forse più grande per noi. Oltre il loro tempo, resta la loro relazione, in un per sempre possibile, attraverso la magia dell’arte e del teatro.
Giovedì 9 Marzo
dopo lo spettacolo
Incontro di approfondimento con MASSIMO PISA
Breve incontro tra una Musa e un Poeta Civile
Il giornalista Massimo Pisa ricostruisce la storia della collaborazione per Medea e del legame affettivo tra due personalità affini e due storie diversissime: Maria Callas diva e prigioniera del bel mondo dal quale si ritirerà in autoesilio. Pierpaolo Pasolini sul proscenio dell’impegno pubblico nell’Italia delle stragi e dei misteri, che comprenderanno anche la sua tragica morte.
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Venerdì 10 Marzo
prima dello spettacolo
Incontro di approfondimento con VALERIA PALUMBO
“Callas versus Maria”
Perché non è possibile separare la carriera artistica della Divina e le sue intuizioni sulla scena dalla sua vita privata. Perché ha rivoluzionato l’opera lirica e ha fallito verso se stessa.