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Note a margine

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Note a margine

Tornano in scena i Gordi, compagnia residente al Parenti, al loro quarto lavoro dopo Sulla morte senza esagerare, Visite e Pandora.

Una veglia funebre: la bara aperta, alcuni paramenti e qualche visitatore. Nei rituali la morte deve sembrare un riposo, il defunto ancora presente, il dolore unanime e la cerimonia aderente alle ultime o presunte volontà. Ma queste premesse s’infrangono sempre contro le diverse verità dei congiunti, gli imprevisti, l’impaccio e i differenti modi di affrontare un lutto. Così la cerimonia diviene un’ultima tragica commedia della vita.

Note a margine sono quei gesti e quelle parole dedicate a chi ormai non c’è più. Sono ogni sconfinamento o “smarginatura” che tenta di comprendere l’incomprensibile; sono metafora di quella sensazione profondamente umana di essere parte di una storia senza contorni che ci precede, ci accompagna e non finisce con noi.

LA COMPAGNIA
Compagnia teatrale residente al Parenti I Gordi sono fondati e costituiti da gruppo di artisti diplomati alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 si incontrano e lavorano insieme per creare spettacoli teatrali, condividere esperienze di formazione e realizzare progetti culturali. Si nutrono di incontri e di collaborazioni e nelle proposte artistiche difendono il lavoro di creazione collettiva. Con il progetto T.R.E – Teatro in rete per emergere (2015) i Gordi vincono il bando Funder35 di Fondazione Cariplo, potenziando la loro struttura organizzativa. Dal 2015 la compagnia centra la propria ricerca su un teatro non verbale, fisico, per attori con maschere e senza maschere, che mira a superare le barriere linguistiche con il pubblico. Dal 2017 nasce una bella relazione artistica produttiva con il Teatro Franco Parenti che diventa il produttore dei suoi lavori.
Nel 2019 la Compagnia riceve il Premio Hystrio–Iceberg che menziona I Gordi come uno dei gruppi più interessanti della scena teatrale milanese e italiana. Nel 2020 ricevono il Premio nazionale della critica teatrale e nello stesso anno debuttano con il loro ultimo spettacolo alla Biennale di Venezia con Pandora che completa un’ideale “trilogia della soglia”: in Sulla morte senza esagerare la soglia è lo spazio tra l’aldiquà e l’aldilà, in Visite tra il presente e il passato; in Pandora la soglia è il corpo, che, con la sua straziante fragilità, separa e congiunge noi e il mondo.