tratto da Age Pride di Lidia Ravera ed. Einaudi
regia Emanuela Giordano
con Alessandra Faiella
e Chiara Piazza al violoncello
musiche Giovanna Famulari
immagini Cinzia Leone
produzione Teatro Franco Parenti
Rassegna La Grande Età
Attraverso la confessione (anche molto ironica) del proprio conflittuale rapporto con l’età che avanza, Lidia Ravera rivendica la maestosa allegria celata nella maturità e prova a raccontare come il tempo, da nemico che striscia alle tue spalle aspettando una resa incondizionata, può trasformarsi in un alleato che ti regala una libertà imprevista e una vera rivoluzione interiore.
Ce n’è per tutti, dai fissati con la giovinezza a oltranza, ai negazionisti (vecchi sono gli altri), fino a quelli che hanno introiettato i peggiori pregiudizi sul terzo e quarto tempo della loro vita e ne restano prigionieri. No, la vecchiaia non è sterile o degradante, è un compimento, una sfida. E soprattutto è terreno vergine da attraversare ciascuno col proprio passo. La nuova vecchiaia è tutta da inventare.
Emanuela Giordano