di Tennessee Williams
traduzione Masolino D’Amico
regia Andrea Piazza
con Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa
scene e costumi Alice Vanini Tomola
musiche originali Andrea Cotroneo
produzione Teatro Franco Parenti
Parlami come la pioggia viene presentato per gentile concessione di University of the South, Sewanee, Tennessee.
Fulvio Fulvi, Avvenire
Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa – diretti da Andrea Piazza – penetrano con delicatezza nelle paludi della nostra esistenza attraverso le solitudini quotidiane di cinque coppie, raccontate con maestria dal grande drammaturgo statunitense Tennessee Williams.
Perché è così difficile sentirsi felici? Perché siamo vulnerabili e non chiediamo aiuto? Un viaggio nella nostra fragilità di esseri umani: i dolori soffocati, le tenerezze dimenticate, l’affannata ricerca di una felicità semplice in una vita sempre troppo piena e troppo vuota.
Ecco allora la provincia piena dei relitti dei due bambini di Questa proprietà è condannata; la metropoli de Il figlio di Moony non piange, tanto frenetica da cancellare le stelle; il soffocante sud censorio di Autodafé; il salotto borghese avvelenato dall’interno di Ogni venti minuti; e il mondo sospeso e pieno di disperata tenerezza di Parlami come la pioggia e lascia che io ti ascolti.
Valentina Picello è una di quelle attrici che vibrano; vibra, letteralmente, come un diapason, come una foglia che resiste impavida al vento del testo, opponendo il vento fermo della propria anima. È una Pizia, una sacerdotessa di Apollo, una Cassandra scossa dal traumatico contatto col sacro, con l’assoluto. Rappresenta il risultato del fatale incontro tra la carne e la poesia. […] I protagonisti, circondati dalle macerie del mondo, trasformano il loro parlare in un abbraccio disperato, selvaggio. […] Menzione speciale va tributata al regista Piazza, per aver fatto risuonare al meglio queste due (o dieci) anime.
– Milano Teatri, Danilo Caravà
Parlami come la pioggia è un museo delle relazioni interrotte in cui gli oggetti che restano rimandano a un lutto da elaborare, custodisce ricordi come fogli accartocciati. Scongiura così il peggiore dei tradimenti: quello della memoria del passato, del significato sedimentato nel tempo di sentimenti e persone. Un filo di luce. Un filo di voce. Una musica delicatissima, contrappunto sonoro di Andrea Cotroneo alle sfuriate dei protagonisti. Il bisogno di squarciare il silenzio e disperdere la solitudine. Il finale offre una possibilità: rimette ordine sul palco. L’ira si placa, e ridesta nel rapporto a due una comune umanità. Riconosce una dignità da salvare, e forse lo spazio per nuovi sentimenti. […] Valentina Picello è esecutrice visionaria. È un’arpa che trasforma le emozioni in vibrazioni. L’esecuzione di Sferrazza Papa è paragonabile a un pianoforte non meno nevrotico.
– klpteatro.it