Archivio / Incontri e LibriLa Grande Età, insieme

Brunch Philosophique

Riflessioni sull’arte di vivere e invecchiare

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Brunch Philosophique

Riflessioni sull’arte di vivere e invecchiare

Qual è il segreto di una vita piena? Che ruolo giocano le relazioni e la creatività nel vivere bene gli anni che passano?

A partire da queste e altre domande, da spunti filosofici e psicoanalitici, tre occasioni di dialogo e scambio per esplorare pensieri e condividere esperienze. Al termine, il pubblico può prolungare questo momento di convivialità fermandosi a gustare un brunch nel Foyer del Teatro, in un clima informale e accogliente.

MATTEO BONAZZI: Progetto e desiderio

domenica 23 Febbraio h 11:30

Il desiderio è l’essenza dell’uomo. Partendo da questo principio spinoziano, esploreremo due percorsi per pensare insieme il desiderio nella Grande Età: uno di matrice esistenzialista, l’altro psicoanalitico. Siamo abituati ad associare il desiderio al progetto, un’idea radicata in una lunga tradizione esistenzialista che è ormai diventata quasi un luogo comune. Tendiamo a credere che il progetto di vita sia scandito dal tempo, dalla costruzione del futuro, dalle sue anticipazioni. Eppure, in ogni fase della vita, riemerge la stessa domanda fondamentale: qual è l’oggetto del nostro desiderio? Un enigma che si ripresenta come una sfida, forse al di là di qualsiasi progetto possibile.

ROBERTO MORDACCI: La grande giovinezza. Redenzione e ribellione della vecchiaia in Youth di Paolo Sorrentino e Gran Torino di Clint Eastwood

domenica 2 Marzo h 11:30

Il cinema ha trattato molte volte il tema della grande età, ma spesso in modo patetico e consolatorio. Solo pochi registi e autori hanno sondato il potenziale critico, distruttivo e a un tempo utopico che si dischiude con l’avanzare degli anni. Dopo una breve rassegna di alcuni esempi (e suggerimenti di visione), analizzeremo – con l’ausilio della filosofia del cinema – alcune sequenze di Youth di Paolo Sorrentino e di Gran Torino di Clint Eastwood.

RICCARDO PANATTONI: Perché ricapitolare?

domenica 16 Marzo h 11:30

Tendiamo spesso a pensare alla ricapitolazione come a un momento finale, uno sguardo retrospettivo da un punto d’arrivo che segna la conclusione di un’esperienza. Ma cosa accadrebbe se la considerassimo diversamente? Proveremo a ripensare l’esercizio della ricapitolazione come un contromovimento, un atto che non chiude il racconto della vita in una sintesi definitiva, ma che invece lascia aperto uno spazio di dialogo, una complicità silenziosa con se stessi. Con l’aiuto di alcuni passaggi di Roland Barthes e di Giorgio Agamben, nel suo Pulcinella, rifletteremo su come la ricapitolazione possa restituire alla vita il suo respiro, la sua capacità di esistere proprio lì, in quello snodo continuo di transizione e abbandono di sé. In questa prospettiva, la ricapitolazione diventa un punto d’insorgenza: un momento che non si esaurisce mai, ma che continua a generare nuove possibilità, aprendo la strada a ciò che verrà.

la grande età insieme 24-25

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