Cartellone 2025 - 2026 / Teatro

L’eco della falena • 20 - 26 Ottobre 2025

Primo capitolo della trilogia della Memoria

Cartellone 2025 - 2026 / Teatro

L’eco della falena • 20 - 26 Ottobre 2025

Primo capitolo della trilogia della Memoria

Firmato dal giovane regista Ciro Gallorano, già pluripremiato per l’originalità della sua ricerca scenica, L’eco della falena è il frutto di un lavoro radicale sul gesto, sul tempo e sulla memoria, che guarda agli archetipi e all’inconscio collettivo.

In una camera sospesa nel tempo, una donna si muove tra oggetti quotidiani e gesti minimi, ripetuti come in una liturgia personale. Dietro due grandi porte chiuse, simbolo del futuro e dell’ignoto, si cela l’eco di qualcosa che è stato o che potrebbe essere. Il tempo, nella sua doppia natura di cura e rovina, attraversa il corpo e lo spazio: si fa nostalgia dell’infanzia, ferita del ricordo, paura del domani.

Ispirato alla figura e all’universo poetico di Virginia Woolf, lo spettacolo è un affondo intimo e visionario nella dimensione della perdita e dell’attesa. Una donna continua a cucire, a lavarsi, a prepararsi per qualcosa che forse non arriverà. Un uomo appare come un fantasma della memoria o un’ombra del futuro. I due corpi si sfiorano senza parlarsi, in un dialogo fatto di presenze, assenze e domande sospese. L’ultima immagine è quella di una farfalla intrappolata nel suo stesso bozzolo: un gesto che si ripete, fino all’esasperazione, come il battito fragile della memoria.

Un’opera scarna di parole, che parla attraverso la luce, le ombre, i suoni e i dettagli. Un teatro simbolico, corporeo, che scava nell’animo attraverso la potenza dell’allusione e la rarefazione del linguaggio.

In un ipnotico intreccio di luci e ombre, si concretizza un sentimento di straordinaria cura per il dettaglio. […]  Un chiaroscuro corporeo che tra le sue pieghe cela la parola. Una parola che si concretizza nel gesto, che solo in alcuni – rarissimi – momenti raggiunge la piena sonorità e vocalizzazione.

– Quartapareteroma.it


Gioco e poesia ne L’eco della falena di Cantiere Artaud […] che trova la fonte di ispirazione principale nella vita e dalle opere di Virginia Woolf.

– Gagarin Magazine


Un percorso di immagini evocative e ricordi. Il tempo e la memoria sono la forza motrice della scena fatta di piccoli gesti che una donna compie nell’intimità della sua camera. Chiaramente ispirato al testo di Virginia Woolf, lo spettacolo è, tuttavia, quasi interamente muto. L’inseguirsi di luci soffuse e ombre svela due porte chiuse in fondo al palco che la donna non ha il coraggio di aprire.

– scenecontemporanee.it

20 - 26 Ottobre 2025

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