uno spettacolo di e con Francesco Brandi
regista assistente Gabriele Gattini Bernabò
scene Alberto Accalai
luci Domenico Ferrari
costumi Simona Dondoni
sarta Caterina Airoldi
produzione Teatro Franco Parenti
con il sostegno di
Nato postumo è un diario d’estate. Uno sfogo che Gino, il protagonista, tiene dentro da sempre. Vi siete mai ritrovati seduti su una sedia, inermi rispetto alla vostra esistenza? Con la sensazione di avere poco tempo, e di non aver fatto nulla di veramente vostro? Senza nemmeno un soffitto a consolarvi?
Gino in una notte d’estate decide di alzarsi in piedi. E di reagire con le uniche due cose che gli sono rimaste: la bici e le parole. E mentre porta la posta nel suo piccolo paese di provincia, capisce che il problema del mondo è uno solo. Ed è molto più semplice di quello che pensano tutti.
Il grande problema del mondo è l’omissione di soccorso. Che è di tre tipi: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo e la sua civiltà. Quante volte ce ne siamo macchiati, per paura, pigrizia, sciatteria, ignavia, incapacità? Quante volte ce ne macchieremo ancora?
Nell’ambito del progetto L’arte della scrittura scenica, realizzato con il sostegno di SIAE, Nato postumo di Francesco Brandi è l’esempio di come un testo appena “nato” abbia cambiato forma in seguito all’ascolto attento e lucido di una pluralità di voci trasformate in una sola, universale, quella del protagonista Gino – il postino.
Grazie al confronto con un gruppo di coetanei quasi trentenni, si è messa a fuoco la condizione di un’intera generazione, diventata fulcro dello spettacolo e attraverso un laboratorio di lettura ad alta voce, con i partecipanti si è potuta verificare sul campo la potenza delle parole e la vastità di immagini e di mondi da esse suggeriti.