Archivio / Teatro

Baal

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Baal

Già presentato al Parenti in forma di studio la scorsa stagione nel Festival Brecht, il Baal di Phoebe Zeitgeist diventa ora spettacolo.
Baal è un artista sfrenato e capace, seduttivo e mortifero, sconveniente e violentemente attraente. È una furia antiborghese, pura potenza in conflitto con il potere. La sua natura travolge tutti i sistemi, i comportamenti o i ruoli studiati per il mantenimento di ordine, gerarchie e distanze fino alla distruzione di sé, pur rimanendo divinamente indifferente al sentimento di perdita e di conquista. L’intero spettacolo è un concerto fatto di suono, carne, intenzione, in cui gli strumenti musicali – vibrafono, batteria e sintetizzatori sono in totale continuità con gli attori.

Isgrò, nel rileggere l’opera, ha operato sul testo un coraggioso adattamento e ha optato per un linguaggio scenico violentemente contemporaneo (con l’aiuto dei cinque bravissimi attori): suoni e voci carichi fino alla saturazione, luci cupe da night club, volti stravolti, estetica espressionista. Il risultato (esplicitamente debitore al Baal di Bowie del 1982) è volutamente sovraccarico e tiene scomodo lo spettatore sulla sedia: tributo a una drammaturgia che tutto deve essere tranne qualcosa di piacevole e inoffensivo.

Maddalena Giovannelli - Doppiozero

INCONTRO
Mercoledì 23 novembre | h 18.00
Lectio di Maurizio Principato
Bowie su Baal
introduce Giuseppe Isgrò