con Emilio Sala
professore di Drammaturgia musicale e Storia della musica presso l’Università degli Studi di Milano
sotto l’Alto Patrocinio di Reale Ambasciata di Norvegia in Italia con il sostegno di Innovation Norvay
in collaborazione con Università degli Studi di Milano | Iperborea
a cura di Associazione Pier Lombardo
Le musiche di scena che Grieg compose per la commedia-sogno di Ibsen contengono vari brani diventati celeberrimi, anche per la fortuna delle due suites da concerto che il compositore trasse dai pezzi da lui scritti a mo’ di incidental music. Cosa ci dicono oggi queste musiche del Peer Gynt ibseniano? Ha senso ricostruire il contesto originario per il quale vennero composte? Ma – per converso – ci si potrebbe anche chiedere: che cosa ci dice della musica di Grieg il testo di Ibsen? La netta separazione tra teatro di parola e teatro musicale ha reso poco praticate le forme ibride che pure hanno prodotto tanti titoli (il Sogno di una notte di mezza estate con le musiche di scena di Mendelssohn, la Tempesta di Shakespeare con quelle di Sibelius, l’Arlésienne di Daudet con quelle di Bizet, la Pisanelle di d’Annunzio con quelle di Pizzetti, ecc.) con i quali converrebbe ritornare a fare i conti – teatralmente e musicalmente!