Archivio / CinemaAssociazione Pier Lombardo

Cattività
di Bruno Oliviero

a cura di Filmmaker Festival per Milano MovieWeek

Archivio / CinemaAssociazione Pier Lombardo

Cattività
di Bruno Oliviero

a cura di Filmmaker Festival per Milano MovieWeek

Un doppio appuntamento realizzato dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e Filmmaker Festival per indagare interazioni e sconfinamenti tra teatro e cinema, prendendo le mosse dall’esperienza del film Cattività di Bruno Oliviero.

Cattività racconta il teatro partecipato di Mimmo Sorrentino e delle sue attrici recluse nella sezione di alta sicurezza del carcere di Vigevano. Il film segue la preparazione di tre spettacoli del progetto “Educarsi alla libertà” e documenta il percorso accidentato ma entusiasmante di consapevolezza ed emancipazione che le donne compiono insieme. Iniziato nel 2014 il progetto è diventato un caso di rilevanza nazionale non solo per la straordinarietà dei prodotti artistici realizzati (alcune di queste detenute\attrici insegnano teatro in carcere agli studenti del lll anno del corso attori della Scuola Paolo Grassi), ma soprattutto per le ricadute sociali e giuridiche che ha generato.

All’incontro, coordinato dal critico cinematografico Luca Mosso, interverranno il regista Bruno Oliviero, l’autore teatrale Mimmo Sorrentino, le protagoniste del film Margherita Cau, Federica Ciminiello e Carla Graziano, il critico teatrale Oliviero Ponte di Pino e la giornalista e docente delle Civiche scuole di cinema e di teatro Ira Rubini.

 

PROIEZIONI: h 18.30 e 21.30 | Biglietti 7,50€ Acquista QUI
INCONTRO: h 20.00 | ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria  Prenota QUI

L’incontro sarà in presenza e in diretta streaming su Facebook e Youtube https://www.facebook.com/scuoladicinema.milano  | https://www.youtube.com/user/FondazioneMilano

Quando Mimmo Sorrentino ci ha raccontato cosa stava facendo con le donne del reparto di Alta Sicurezza del carcere di Vigevano abbiamo pensato che stava accadendo qualcosa di nuovo nel racconto della Mafia nel nostro paese. Nell’esperimento di scrittura partecipata si raccontava il passaggio dall’età dell’innocenza all’ingresso nella società ferale e violenta della mafia. Una società di privazioni emotive guardata dal punto delle bambine. Quando siamo andati in carcere ci siamo resi conto che c’era anche un altro spazio di novità, una gabbia diversa da quella che le racchiudeva nel carcere. Una gabbia che nel liberarle le costringeva a pensarsi nel profondo, a mettersi in discussione. Le sbarre della loro realtà di bambine che cercavano di spezzare. Così abbiamo lavorato sul racconto, senza soluzioni di continuità e cesure, senza segnalare i passaggi tra ciò che é realtà e ciò che é racconto, ciò che é spettacolo o pausa, prova o vita, ciò che é reale e ciò che é finzione.
Bruno Oliviero, Luca Mosso

CATTIVITÀ
Nel reparto femminile di alta sicurezza di un carcere del Nord Italia, un gruppo di donne di mafia (camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra) d’alto rango stanno per mettere in scena uno spettacolo basato sui racconti della loro infanzia.

Il percorso verso le origini di ciò che le ha portate in carcere, di ciò che le ha rese quello che sono, smuove le loro viscere e cambia gli equilibri del loro essere. La crisi, inevitabile, arriva insieme al successo del loro spettacolo, che viene rappresentato all’Università Statale e nei teatri di Milano, Torino e Roma.

È la prima volta che in Italia viene concesso a donne di mafia di fare uscite sotto scorta per motivi diversi dai processi. L’incontro con spettatori, student e studiosi del fenomeno mafioso, le mette di fronte alle loro responsabilità. È difficile rinnegare la Mafia, le origini; ma se le origini sono ferali e violente e se sul palco urlano il dolore che hanno provato da bambine in quei contesti di violenza, allora ancora una speranza c’é. Anche se ancora in gabbia.