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Il malato immaginario

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Il malato immaginario

Un piccolo capolavoro della comicità per un'impeccabile regia di Andrée Ruth Shammah.

Nell’anno del suo Cinquantesimo e a quattrocento anni dalla nascita di Molière, il Parenti dà inizio a una trilogia dedicata al drammaturgo francese partendo proprio da quel Malato immaginario che agli inizi degli anni ’80 irruppe nel teatro italiano nel coraggioso allestimento di Andrée Ruth Shammah, con uno straordinario Franco Parenti nel ruolo di Argan.

Ad interpretare il malato, torna con intelligenza e ironia, Gioele Dix, già protagonista della pièce nell’allestimento 2015 che registrò allora un mese di sold out.

Sotto la candida cuffia di pizzo, con la vestaglia bianca e le calze molli sui piedi ciabattanti, l’Argan, interpretato con intelligenza e ironia da Gioele Dix, testimonia la paura e la solitudine del nostro tempo, l’incapacità genetica di prendere decisioni.

Accanto a lui Anna Della Rosa, nel ruolo della domestica intrigante, una perfetta coppia di serva e padrone, a volte bonariamente sboccata, a volte lucidamente beckettiana. La messinscena, (…) è imbastita con eleganza e sofisticheria, grazie anche alle scene e ai costumi di Gianmaurizio Fercioni, tra tulle e velluti, preziose mantelle e lampadari luccicanti. Affianca i due bravi protagonisti un ottimo cast (…) ben affiatato, dal perfetto tempismo comico, ma mai gigionesco, nonostante le risate del pubblico e gli applausi a scena aperta.
Camilla Tagliabue – il Fatto Quotidiano.

Testo arduo, tragedia mascherata e vibrante. Bella scommessa [...] Gioele Dix si sacrifica fino a una quasi estrema immobilità beckettiana. Mirabile, è un attore che sa far ridere, non un comico che si improvvisa attore [...] merito della regista, come al solito impeccabile: Ruth Shammah [...] Attento, recettivo, sornione [...] e soprattutto, vero attore drammatico, ottimamente accompagnato: bravi Anna Della Rosa, Marco Balbi...tutti. E le solite luci magiche di Gigi Saccomandi.
Roberto Mussapi - Avvenire
La Shammah ci regala uno spettacolo vivido e calibrato, imperniato sulla bravura di Gioele Dix: un memorabile Argan in cuffia e calzerotti [...]
Roberto Barbolini - Il Giorno

Bravo Gioele Dix [...] conquista il teatro esaurito che lo applaude calorosamente come un eroe.

Anna Bandettini - la Repubblica

Magnifica traduzione di Cesare Garboli. Nel segno di una pulizia classica fuori dal tempo, la regia di Shammah lavora sul peso specifico di ogni parola, sulle ambiguità dei personaggi. [...] le eleganti scene di Gian Maurizio Fercioni che disegnano lo spazio in una geometria di linee convergenti sulla poltrona rossa di Argan. Tutto è in luce, ma sull’orlo del nero. [...] segnaliamo Anna Della Rosa, nel ruolo di Tonina che fu di Lucilla Morlacchi: strepitosa. E l’esordiente Francesco Brandi.
Sara Chiappori - la Repubblica
La regia della Shammah conserva quelle geometrie sottilmente metafisiche che caratterizzavano la versione originale [...] Sono ancora elegantissimi i costumi senza tempo di Gian Maurizio Fercioni, ed elegantissima è la sua scenografia [...] Svetta una maiuscola Anna Della Rosa nel ruolo della Tonina un po’ infermiera un po’ monaca-guerriera: la scena in cui si traveste da medico è un pezzo di bravura.
Renato Palazzi - Il Sole 24 Ore
Nel limpido spettacolo di Shammah, che riallestisce la trasparente, asettica scenografia di Gian Maurizio Fercioni del 1980 [...], eccellono alcuni interpeti minori, da Francesco Brandi a Pietro Micci. Eroico Gioele Dix.
Franco Cordelli - Corriere della Sera