Si avvisa il gentile pubblico che giovedì 25 Aprile la biglietteria rimane chiusa. Leggi di più +

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Sarà aperto il servizio di botteghino a partire da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

Uno spettacolo dove il teatro si fa musica e la musica si fa teatro.

Toni e Peppe Servillo, con il prezioso e suggestivo supporto del Solis String Quartet, in uno spettacolo che è insieme un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli: l’eterna magia della sua tradizione vivente, l’importanza dell’incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale.

La parola canta rilegge la tradizione in chiave pop, folk, jazz, trascinando lo spettatore in uno straordinario viaggio attraverso l’opera di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da E. A. Mario a Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli e Michele Sovente. Sul fronte musicale, brani di Bela Bartòk si alternano a titoli nazionalpopolari che hanno fatto la storia della televisione, fino all’intramontabile Te voglio bene assaje, da molti considerata l’atto di nascita della canzone d’autore moderna.

Un filone inesauribile di fantasia e ricchezza poetica da cui nasce e di cui si nutre la creatività scenica straordinaria degli artisti in scena.

Mi sento in debito con Napoli, per la grande ricchezza che mi ha donato, una ricchezza che cerco di trasmettere in giro per il mondo nei suoi aspetti più nobili, riflessivi, tragici. Tutto il mio lavoro si alimenta della complessità di Napoli, che è comunque vita.

Toni Servillo

La parola canta attraversa l'opera di autori classici, come Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani, E. A. Mario e Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli, Michele Sovente. Esempi che definiscono un ritratto in prosa, versi e musica di una città divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno.
Là dove il teatro talvolta non riesce, la musica ricapitola la nostra esistenza e ci consente di immaginarne un’altra in un luogo che non c’è, totalmente astratto, che non esiste, che non si vede. In questo non luogo nasce La parola canta: un luogo dove lo spettatore può liberare tutta la sua immaginazione.
I testi dei vari autori in questo contesto moltiplicano il valore dei loro contenuti a confronto con la musica e le canzoni che io e Peppe abbiamo scelto, insieme ai bravissimi musicisti del Solis String Quartet. E a proposito di canzoni mi ha sempre molto colpito quello che François Truffaut faceva dire a un suo personaggio sostenendone l’importanza: “Le canzoni aiutano la gente perché dicono la verità. Anche se sono sceme dicono la verità, ma del resto non sono sceme perché non lo sono mai”. E nel caso della canzone napoletana si tratta spesso di autentici capolavori della letteratura musicale mondiale.
Toni Servillo
Prima dello spettacolo