diretto da Stefano de Luca
con Tobia Dal Corso Polzot, Elia Galeotti, Lorenzo Giovannetti, Claudia Grassi, Edoardo Rivoira, Emilia Tiburzi
drammaturgia Veronica Del Vecchio
Spettacolo finale del progetto di formazione teatrale
a cura di Associazione Pier Lombardo
in collaborazione con
In Pirelli c’è da sempre una chiara attitudine alla manifattura di qualità, con un’anima hi-tech. E in Pirelli la fabbrica e il lavoro hanno bisogno di nuove rappresentazioni e nuovi linguaggi: da quello della musica a quello del teatro. Anche in questo caso, come già successo per la creazione de “Il Canto della fabbrica” che ha riprodotto in musica i ritmi delle macchine produttive della fabbrica, è stata data una nuova interpretazione che solo il codice del teatro può dare. – Antonio Calabrò
Il viaggio di un uomo e di un’azienda: dall’antica bottega fornaia sulle rive del lago di Como, alla fabbrica di macchine, sbuffi e clangore di via Ponte Seveso a Milano dove nacquero prodotti in caucciù.
A partire dall’archivio storico della Pirelli e dalle vicende del fondatore Giovanni Battista, sei giovani attori ci accompagnano in un viaggio avventuroso nella fabbrica e nel teatro, luoghi di creazione e metamorfosi per riscoprire, in questa epoca che mira all’individualismo e alla separazione, il valore del rito e della collettività.
Un mosaico di parole e immagini, ritmi e suoni, dove le note della fabbrica si mescolano a sonorità che vanno dai jingle pubblicitari a Bach, dalle voci di narratori e insoliti personaggi in scena alle voci delle storiche firme della rivista Pirelli che hanno scritto del suo universo.
Uno spettacolo tra memoria, presente e futuro, teso a connettere due realtà: l’impresa industriale e tecnologica della Pirelli e la fabbrica teatrale, qui rappresentata da nuove generazioni, entrambe imprese umane.
Un cammino alla scoperta del rapporto tra uomo e macchina con uno sguardo verso le nuove sfide tecnologiche che, portando con sé cambiamenti, suscitano fiducia ma anche incertezze e timori.