Come rappresentare le azioni di un criminale dalle 24 personalità? Ci prova a indagare nella mente di Billy Milligan, un criminale americano che nel 1977 ha rapito, violentato e derubato tre donne, un toccante spettacolo teatrale, scritto da Gianni Forte (Compagnia Ricci/Forte) e diretto da Fausto Cabra, Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo, nuova produzione del Teatro Franco Parenti di Milano.
Tre attori in scena fondono la loro interpretazione con gli schermi di video, oggetto di confessioni ritrattazioni o di flash su un passato realmente vissuto o solo immaginario, e con scritte a caratteri cubitali che evidenziano in modo didascalico i fatti principali accaduti durante il processo reale di Billy Milligan, interpretato da Raffaele Esposito.
Il regista, Fausto Cabra, insieme all’autore, Gianni Forte, fanno ruotare lo spettacolo intorno a un importante affermazione: “non si sceglie come essere”, e le scene principali girano attorno ai ruoli fondamentali in tale processo. Ognuno riporta la situazione dal suo punto di vista: l’avvocato imposta la difesa e lotta contro il poco tempo a disposizione, la polizia si occupa di catturare e sedare il criminale, la psicologa rimane profondamente coinvolta nel lavoro di indagine della personalità di Billy, così da chiederne l’infermità mentale e, alla fine, grazie alla sua relazione, ottiene l’assoluzione e il ricovero in un ospedale psichiatrico.