E Amleto divenne Millenial
di Mattia Rizzi
Dalla finestra dell’appartamento 2B si vede lo squarcio di una città notturna. La volgare luce a neon dell’insegna di un hotel riempie lo spazio della casa di Aimo: le pareti sono scrostate, il pavimento è ricoperto di cartacce e ogni arredo trasmette un senso di solitudine e tristezza.
Aimo è un Millenial insoddisfatto dalla vita; vorrebbe «erompere come un fiume in piena» ma sembra un rigagnolo quasi asciutto. Rinchiuso nel suo dimesso microcosmo, il giovane è assediato da fantasmi senza corpo: gli audio della madre, della fidanzata o dei colleghi. Aimo li ignora deliberatamente: ogni tanto, tra un attacco d’ansia e l’altro, prova a rispondere ma si blocca e cancella il messaggio.
La solitudine del protagonista è disturbata anche da una serie di meteore che irrompono più o meno casualmente nella sua vita e cercano di ritagliarsi un proprio spazio. Patricia, Ivan e Lisa: figure insieme esuberanti e mediocri, sintetizzano bene un’umanità superficiale e fatua, alla continua ricerca di stabilità e felicità. Un altro ospite ben peggiore, però, si aggira tra le stanze della casa: è uno Slender Man dinoccolato con la faccia stravolta da un ghigno sinistro. Materializzazione concreta del disagio psichico e della depressione, invita il protagonista a farla finita allungandogli dei farmaci.
In Appartamento 2B ogni comprimario recita il proprio monologo fatto di sofferenza e di solitudine. Aimo assiste inerme allo spettacolo dei drammi altrui: anche lui si sente un attore sul palcoscenico della vita ma non sa quale sia la sua parte. Non ha una prospettiva davanti a sé; il futuro è «un mare di affanni» che ha smesso di attirarlo; il domani ha perso la sua dimensione di promessa e le domande esistenziali sono state svuotate di senso: perché lavorare? Perché continuare a vivere?
L’Amleto di Shakespeare, a cui Appartamento 2B strizza continuamente l’occhio, ruota attorno a un eroe diviso tra le leggi della famiglia e quelle della coscienza, da molti ritenuto il prototipo dell’uomo moderno. Oggi la consumata e celebre domanda – essere o non essere, 2B or not 2B – viene trasferita dalle stanze di un castello danese a quelle di un triste appartamento. Ad interrogarsi sullo iato che separa l’azione e il dovere è quindi un Millenial che non riesce a trovare il suo posto nel mondo. Riuscirà Aimo a vincere i dubbi che lo atrofizzano o si troverà sommerso da una modernità inquieta? Il rischio di venire sopraffatti è dietro l’angolo: del resto, per trasformare l’Oreste pirandelliano in Amleto era bastato uno strappo nel cielo di carta.