© Filippo Manzini
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"Una messa in scena di portentosa bellezza".
Una storia d’amore, un amore-possesso, una nevrosi. Un tema moderno come non mai.

Il misantropoFausto Cabra – è un uomo solo davanti al potere e ai benpensanti, considerato un pazzo e deriso da tutti, ma in realtà l’unico assennato in grado di cogliere la follia del mondo.

Un’edizione fresca dell’opera di Molière, diretta da Shammah e recitata in versi, già accolta con grande entusiasmo da pubblico e critica.

Non c’è volontà di giudizio; nessuno ha ragione, nessuno ha torto, la trama stessa si compone dall’evoluzione delle posizioni di ciascun personaggio. E credo stia proprio in quest’assenza di giudizio e nell’esplorazione dei diversi punti di vista la vera essenza del Teatro, e dunque il mio omaggio a uno dei più grandi autori di tutti i tempi.

– Andrée Ruth Shammah

“UNO SPETTACOLO IMPERDIBILE”

Una potenza espressiva disarmante. Una macchina scenica tanto perfetta da toccare forme di grazia altissima. E che porta a seguire ogni parola come in preda a un incantesimo.

– Fabrizio Sinisi


Nonostante la presenza del tragico, Andrée Ruth Shammah riesce a creare una storia leggera. Accompagna lo spettatore al piacere dell’ascolto senza distrazioni; la traduzione in versi settenari incrociati, porta a un rigore linguistico e a un’armonia che non richiede nessun tipo di sforzo per essere ascoltata.

– Roberto Mussapi, L’Avvenire


Andrée Ruth Shammah ci consegna un gioiello […] mette in scena un capolavoro del teatro, dedicandogli un’attenta cura filologica. Preferendo un allestimento minimalista nella scenografia che spoglia di inutili orpelli, evitando così di distrarre inutilmente lo spettatore. Lascia la possibilità di concentrarsi sul testo, di seguirne gli sviluppi, di cogliere i guizzi con cui Molière risolve snodi narrativi e drammaturgici. La stessa idea di rigore è seguita anche nella traduzione del testo, che in rima conserva l’autentico sapore dell’originale.
I costumi usciti dal laboratorio del Parenti, curati nei dettagli, aiutano a definire ulteriormente i personaggi. Non a caso Alceste è vestito di nero, colore che lo differenzia dagli altri personaggi che indossano abiti variopinti e dalle fogge molto più elaborate. Anche in questo il misantropo segue una sua coerenza, rifiutando la vanità e l’inutile sfarzo dei tempi che furono, o sono ancora, perché nulla è mutato?

– Gianfranco Falcone


Il misantropo di Molière: commedia e critica sociale in una magistrale esplorazione teatrale con attenta regia e un cast eclettico. È uno spettacolo imperdibile dove gli spettatori saranno trasportati attraverso una profonda esplorazione dei caratteri e dei personaggi, senza alcun pregiudizio, in un’affascinante regia che si distingue per la sua maestria e raffinatezza. […] La regista, nel suo approccio attuale, sottolinea la contemporaneità e l’eleganza del testo, evitando qualsiasi cambiamento che possa comprometterne l’autenticità.

– Sebastiano Di Mauro


Un classico che induce a riflettere con piacevole leggerezza.

– Famiglia Cristiana


Questa messa in scena è di portentosa bellezza. Tanta meraviglia nasce da un lavoro a sei mani tra Andrée Ruth Shammah, Luca Micheletti e Valerio Magrelli: un lavoro incentrato sull’elogio semantico della parola e della sua musicalità. Allo spettatore che si siede in sala, seppur ignaro di questo complesso progetto, arriva immediatamente la seducente delicata freschezza dell’ascolto. Ed è un incanto di spontaneità. Un’atmosfera magica: pura e insieme disponibile a contaminarsi di tutto, che ricorda tanto quella che abita la nostra psiche, il nostro inconscio.

– Sonia Remoli, E ora: teatro!

19 - 24 Novembre 2024

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