di, con e regia Walter Veltroni
al pianoforte Gabriele Rossi
scene Angelo Lodi
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con Elastica e Retropalco
distribuzione Retropalco
Sul palco, accanto a Veltroni, il giovane pianista torinese Gabriele Rossi – molto amato sui social e rappresentante di una generazione lontanissima da quegli anni – diventa interlocutore e sponda, non solo musicale, di una narrazione emozionante che parte dall’Italia degli anni ’50, confusa e alla ricerca di un’identità. E attraversa gli anni ’60, il fervore creativo della ricostruzione del Paese e l’enorme onda di libertà che coinvolse e travolse una generazione di giovani.
Un decennio fondamentale che si apre sorridendo con Gagarin, Giovanni XXIII e l’atmosfera di Sapore di sale e si chiude con le bombe di Piazza Fontana e lo scioglimento dei Beatles. Cambiò tutto: il modo di vestire, di amarsi, di essere figli e genitori, di pensare la politica e la vita.
La vita mi ha consentito di essere spettatore privilegiato e protagonista del mio tempo. Credo che la restituzione di ciò che la vita ti ha donato sia un dovere, per alimentare la memoria, forma essenziale di coscienza civile. Vorrei che, attraverso un percorso fortemente segnato dal valore dell’emozione, si potesse ricostruire, decennio per decennio, ciò che ci è successo. Lo faremo con le parole, strumento la cui potenza spesso sottovalutiamo, e attraverso la forza evocativa di stimoli derivanti dal nostro vissuto ‘pop’: film, televisione, pubblicità, musica.
– Walter Veltroni